Tra Mps e Biotecnopolo il Governo si riprende i soldi che ha investito

Recuperati il miliardo e 600 milioni di capitale della Banca, ’cancellati’ i 135 milioni stanziati per il Cnap

Tra Mps e Biotecnopolo il Governo si riprende i soldi che ha investito

Tra Mps e Biotecnopolo il Governo si riprende i soldi che ha investito

Il collegamento è solo temporale, a tenere unite le due partite tra Siena e Governo è stata La Nazione. Che ha raccontato sia la vendita di un altro 12,5% di Banca Mps, con 650 milioni incassati dal Mef. Sia il fatto che il ministero della Salute ha tolto al Biotecnopolo i 135 milioni dei fondi complementari al Pnrr, che erano ’congelati’ presso Bankitalia, in attesa che il nuovo statuto della Fondazione dicesse al cda e al direttore scientifico Rappuoli chi e come dovesse spenderli.

Partiamo dal Monte e dalla versione del ministro dell’Economia Giorgetti sulle privatizzazioni. "Il perseguimento di un approccio secondo una strategia delineata, consentirà da un lato, il mantenimento di un presidio pubblico a tutela di settori e interessi pubblici strategici e, dall’altro, il rafforzamento, la valorizzazione e lo sviluppo delle società interessate, che sarà favorito dall’apertura del capitale ad azionisti terzi o dall’ampliamento del flottante nelle società quotate. Non rientra in questo quadro Monte dei Paschi di Siena rispetto alla quale esiste uno specifico impegno nei confronti della Commissione Europea alla dismissione del controllo da parte dello Stato". Cosa accadrà tra tre mesi in poi, quando finirà il lock up sulle azioni da vendere dopo la cessione dell’altra sera, è tutto da definire. Ai tre potenziali alleati di Mps (vedi a lato), si aggiunge anche la quarta via di una banca che vada avanti da sola, con lo Stato pronto a scendere sotto il 20% per poi riparlare con la Ue.

"Quello che sta succedendo a

Siena ha dell’incredibile. Il governo Meloni, con la colpevole complicità di una giunta di destra incapace e silente, sta mortificando una comunità intera: la svendita di ulteriori quote di Mps in netta ripresa e soltanto per fare cassa, le briciole delle risorse dei Fondi di Sviluppo e coesione destinati alla provincia e il taglio dei fondi al Biotecnopolo sono gli ultimi atti di una maggioranza che mortifica le professionalità, la vivacità e le ricchezze di un territorio". Lo dichiarano in una nota congiunta i parlamentari dem Emiliano Fossi, Silvio Franceschelli, Marco Simiani, Marco Sarracino, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo, Ylenia Zambito e Dario Parrini.

E’ la polemica più vibrante sui due fronti. Sul Monte risponde il deputato FdI, Francesco Michelotti: "La cessione da parte del Mef del 12,5% delle quote di MPS è un passaggio atteso ed ampiamente annunciato. Lo Stato è riuscito a riprendere l’investimento di 1,6 miliardi di euro concesso con l’aumento del 2022. Il piano di uscita ordinata dal capitale, preannunciato dal Presidente del consiglio sta proseguendo come ha chiesto l’Unione europea. Una banca che torna a fare utile non ha più la necessità di una presenza forte dello Stato e può quindi orientarsi verso la privatizzazione".

Secondo Michelotti, si aprono diversi scenari sul futuro Mps che "dovranno sempre tenere presente la tutela del marchio, del brand, dei livelli occupazionali, e della centralità di Siena nella governance. È sempre valida l’opzione che lo Stato rimanga nel capitale della banca, in assenza di veri contendenti, la riduzione della quota del Mef entro fine anno potrebbe bastare per convincere la Ue".

Sul Biotecnopolo va giù duro il presidente della Provincia, David Bussagli. "Il taglio da 135 milioni di euro comunicato al cda del Biotecnopolo dal Ministro della Salute apre un enorme interrogativo sul futuro dei due centri sul quale sono urgenti risposte immediate e certe. I due centri sono un’opportunità per il nostro territorio sul cui futuro da 18 mesi è calato il silenzio".

La replica è del gruppo consiliare Fdi. "Con che coraggio i parlamentari del PD vengono a farci la predica? Dopo la quantità dei soldi dilapidati negli anni delle amministrazioni di sinistra dovrebbero avere il buon gusto di tacere. Invece pensano solo alla quantità dei soldi, senza tenere conto della qualità dei progetti. Oggi serve cautela e prudenza nella gestione delle risorse pubbliche. Su TLS perché il PD tace? Non ha nulla da dire di fronte a un buco di oltre 5 milioni di euro?".