"Tra me e la Chigiana c’è un amore totale"

’International Festival & Summer’: Alessandro Solbiati porta domani sul palco dei Rozzi ’Il n’est pas comme nous’, elogio della diversità

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Al Teatro dei Rozzi va in scena ‘Il n’est pas comme nous’, di Alessandro Solbiati. Domani alle 21.15, per il Chigiana International Festival & Summer Academy 2021, a declinare il tema cardine di questa edizione, ovvero il ‘diverso’, sarà quest’opera di teatro musicale, con il testo di Miguel de Cervantes ‘El retablo de las maravillas’, firmata da Solbiati, allievo della Chigiana dal 1977 al 1980, nei corsi di Franco Donatoni e di Sandro Gorli, e affidata alla voce della soprano e attrice Mathilde Barthélémy, accompagnata da Antonio Caggiano alle percussioni, Leonardo Ricci al violino, Alessandro Acqui alla viola ed Erica Piccotti al violoncello.

"Ho composto quest’opera nel 2017 – spiega Solbiati – per una commissione legata al mondo musicale francese, ma sviluppa alla perfezione il tema della diversità. Ho scelto il testo di Cervantes, perché credo sia capace di affermare con il sorriso, comico e divertito, una verità estremamente amara. Con un forte risvolto di critica sociale, che ho volutamente accentuato, anche nella scelta del titolo, dilatando questo breve verso finale in un momento musicale che dura oltre tre minuti, in una sorta di rallentando cinematografico". La musica colta, quindi, torna a farsi veicolo per riflettere sui grandi temi che ci riguardano come società?

"La musica non può non rispondere a questa necessità – afferma Solbiati – ma deve farlo sublimando la critica legata al particolare momento storico. Ogni volta che si è voluto strumentalizzare un’opera a scopo di sola critica sociale, con il passare del tempo, se ne è perso anche il valore artistico".

Quali sono le caratteristiche dell’opera?

"È scritta per un organico molto ridotto. Una sola voce, trio d’archi e percussioni. Tutto ruota, infatti, intorno al ruolo di Mathilde Bartholomy. L’idea dalla quale muove la mia composizione è quella di valorizzare al massimo questa sua capacità recitativa, gestuale e interpretativa, unita a un grande talento nel canto. Se hai pochi strumenti a disposizioni, diceva Ravel, usane ancora meno. Ho cercato di restituire una sensazione di continua novità sonora, usando di fatto sempre gli stessi strumenti". Qual è il rapporto tra Alessandro Solbiati e l’Accademia Chigiana oggi?

"A questa domanda c’è una precisa risposta: tutto. È in Chigiana che è avvenuta la mia nascita come compositore. È a Siena, durante le estati chigiane, che mi sono fidanzato. Insomma, quello con la Chigiana è semplicemente un rapporto di amore totale".

Riccardo Bruni