
Ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di scrittori consiglia di leggere di tutto e di più, anche...
Ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di scrittori consiglia di leggere di tutto e di più, anche quello che non piace e soprattutto di stare dentro il mondo reale, grande osservatorio. Parola di Espérance Hakuzwimana, che presenterà, in dialogo con Simona Del Bravo, il suo ‘Tra i bianchi di scuola. Voci per un’educazione accogliente’ (Einaudi). Oggi alle 18 all’AccaBì di Poggibonsi. Tra gli eventi a cura de ’La Scintilla’ per i dieci anni della locale Scuola Penny Wirton. "La scuola italiana è una scuola multietnica, eppure – scrive Espérance – generazioni di studenti sono invisibili, e con loro diritti, radici, identità, possibilità future". Il libro raccoglie le loro voci per diventare una guida corale per immaginare insieme una scuola plurale e aperta. Espérance, come nasce questo libro?
"È un testo che nasce dalla mia esperienza di laboratori e d’incontri con i ragazzi a scuola, in questi ultimi dieci anni, e poi dal fatto che come autrice ho girato tanto l’Italia e negli ultimi sette anni ho incontrato tantissime persone e molti insegnanti che sono venuti a farmi domande importanti sulla loro difficoltà di affrontare le vite e le soggettività che incontrano nelle scuole".
Quindi cosa è successo?
"La mia casa editrice mi ha offerto la possibilità di scrivere un saggio su un tema che mi stava molto a cuore e per me è stato inevitabile pensare alle voci che hanno riempito, riempiono e riempiranno la scuola italiana, un po’ perché ho davvero il privilegio di tornare a scuola facendo i corsi di scrittura, gli incontri, le formazioni, un po’ perché la scuola resta uno spazio di incontro e di conoscenza dell’altro e uno dei primi e degli ultimi spazi protetti dove poter costruire la nostra identità e interfacciarsi con il mondo. È un libro corale dove ho messo tante voci insieme".
Di che voci si tratta?
"Quando ho scritto questo testo immaginavo un’assemblea di istituto gigantesca dove ci fossero le voci di alunni con background migratorio, anzi, migratori, perché ci sono tante storie diverse in base alle tante fasi dell’immigrazione in Italia, a partire dagli alunni che hanno frequentato la scuola negli anni Ottanta ed erano molto pochi, quasi invisibili".
Chi è Espérance Hakuzwimana?
"Una persona che cerca di stare più vicina possibile alla verità, che ha trovato un po’ di pace nella lettura. Prima di essere una scrittrice, sono e voglio essere una lettrice, perché i libri mi hanno permesso di crescere".