Torture a Ranza, servivano i filmati "Leso diritto di difesa degli agenti"

Avvocati della difesa all’attacco nell’udienza fiume. Il 6 febbraio termina di parlare. Biotti, poi le eventuali repliche

"Siamo entrati in un giro di schiaffi senza aver fatto niente", dice l’avvocato Fabio D’Amato al tribunale citando la frase di un’intercettazione che fa parte del processo per presunte torture a Ranza nei confronti di un detenuto tunisino. E ancora: invita il giudice a guardare i volti degli agenti mentre lo trasferiscono di cella, quell’11 ottobre 2018. "Sono tranquilli". dice. Stanno eseguendo, rivendica poi, un atto dovuto e non dunque una spedizione punitiva come sostenuto dall’accusa che ha già chiesto la condanna per tutti e cinque gli uomini della penitenziaria sotto processo. "Se ci fosse stato accordo – è ancora D’Amato – si sarebbero organizzati diversamente". Si sofferma, tra l’altro, sulle fasi in cui il detenuto nel corridoio cade in terra. "Ho visto uno spostamento di piedi sì, ma non sono calci – tuona –; quanto semmai colpettini dati impercettibilmente per compulsare il detenuto a rialzarsi prima possibile". Punta sulle conseguenze fisiche della presunta tortura da parte del carcerato, una ferita di 3 centimetri. Solo alle 16,30 passate termina di parlare D’Amato e il collegio non rinvia per ascoltare la difesa degli altri quattro agenti. Così l’avvocato Manfredi Biotti inizia tratteggiando i contorni del maxi processo: 2070 pagine di fonoregistrazioni, 10 mila di atti di indagine della procura, centinaia e centinaia quelle delle sue indagini difensive, più ulteriori documenti depositati nel corso del dibattimento. Fa un affresco della situazione a Ranza nel 2018 dove mancava un direttore stabile e sempre presente, si sofferma sui quattro filmati raccolti da altrettante telecamere interne. E attacca interrogando: "Perché prima furono richiesti 10 giorni di immagini e poi di uno solo? Avere avuto i filmati completi avrebbe consentito di ricostruire la situazione prima e dopo, fugando molti dubbi. Invece abbiamo un’ora e 50 minuti. E’ stato leso a mio avviso il diritto di difesa degli agenti". Biotti finirà di parlare il 6 febbraio.

La.Valde.