REDAZIONE SIENA

Torre, popolo unito e vitale: "’Mangia e bevi’, ogni sera 200 contradaioli in servizio"

Il priore Massimo Bianchi illustra le tante iniziative di Salicotto in questi giorni "L’auspicio per la nostra ’famiglia’ è la compattezza, presto torneremo a correre il Palio".

Il priore Massimo Bianchi illustra le tante iniziative di Salicotto in questi giorni "L’auspicio per la nostra ’famiglia’ è la compattezza, presto torneremo a correre il Palio".

Il priore Massimo Bianchi illustra le tante iniziative di Salicotto in questi giorni "L’auspicio per la nostra ’famiglia’ è la compattezza, presto torneremo a correre il Palio".

Priore Massimo Bianchi, la Torre non è uscita a sorte e dunque tornerà in Piazza nel 2026: che sapore ha questa festa titolare?

"Lo stesso valore e lo stesso sapore di sempre. E’ la nostra Festa e come tale deve essere celebrata degnamente e sobriamente, riempiendola di contenuti culturali e di memoria, cultuali in onore dei santi patroni, di iniziative ricreative e di gioco per i piccoli, per i giovani con le borse di studio Riparbelli che vengono riproposte anche quest’anno per la quarta volta, con l’ingresso dei diciottenni nella Contrada attiva, con i battesimi per i nuovi contradaioli e quanto altro deriva dalla tradizione ormai consolidata della nostra Contrada. Il fatto di non correre non è l’indice di una vitalità smarrita ma la Contrada, al contrario, vive ogni giorno e anche con maggiore intensità, se possibile. D’altronde anche la lezione del covid ce lo ha dimostrato: quando tutto era fermo e anche le carriere sospese sono stati momenti di grande impegno, di crescita e di maturità che hanno dato buoni risultati e buoni spunti di lavoro".

Nel Palio moderno due anni senza andare al canape come si gestiscono all’interno del rione? Con le attività?

"Certamente il fatto di non correre pesa per tutti, in termini sociali e umani soprattutto. Per fortuna non capita spesso, ma quando capita bisogna affrontare subito le varie esigenze. Le attività sono importanti perché danno l’idea di una vivacità interna che è sia culturale che dimostrazione di piena maturità e capacità di elaborazione di iniziative che devono attirare le attenzioni dai più piccoli agli anziani perché tutti devono riconoscersi come appartenenti e quota parte di questa Comunità-Contrada e soprattutto ognuno deve sentirsi come a casa e ben voluto. Ma le attività da sole non bastano: ci vogliono anche rapporti sani tra i contradaioli e un clima sereno che aiuti a sviluppare buone relazioni, uno spirito di famiglia che nasce con lo stare e fare cose insieme".

Il Mangia e Bevi, che è giunto alla 47esima edizione, presenta qualche novità? Quanti i torraioli volontari impegnati ogni sera?

"Il Mangia e Bevi ha ormai una struttura consolidata da tanti anni e le innovazioni sono sempre state introdotte con la dovuta attenzione a non snaturare quello che è il significato più vero della manifestazione: quello cioè di una manifestazione di popolo, genuina, che vive nelle strade del rione, che anima come per incanto vicoli e piazzette, che mette in movimento per una settimana tantissime persone, uomini, donne, giovani e persino bambini e bambine della Torre. Per quest’anno, grazie al presidente della Società Elefante Simone Signorini e al suo direttivo, con la collaborazione fattiva della commissione Mangia e Bevi, è stato rinnovato lo stand del Chiassino con una nuova collocazione che speriamo permetta di migliorare la qualità dello stare insieme, e lo stand Enoteca dotato di nuovi banconi frigo e una risistemazione degli spazi attigui. Certamente tutte le innovazioni sono da sperimentare e poi perfettibili e migliorabili nel tempo, ma sempre fatte nell’ottica di dare un impulso e un maggiore risultato organizzativo. I volontari impegnati saranno suddivisi in 21 gruppi di lavoro con oltre 200 persone di servizio ogni sera. Un bello sforzo organizzativo per una macchina già ampiamente rodata".

Eventi, nei giorni della festa titolare, a cui tenete particolarmente?

"Tutta la settimana della Festa titolare prevede appuntamenti di vario genere di taglio culturale, religioso e aggregativo. Si spazia dalla presentazione di nuovi beni artistici donati alla Contrada (ne ricordo uno in particolare in memoria di Michele Bruni, un nostro giovane contradaiolo scomparso troppo presto), o restaurati recentemente e di nuovi beni archivistici di cui la Contrada è venuta in possesso a vario titolo e modo; alla donazione di un prezioso e ricco archivio fotografico di Luca Betti relativo alla nostra Contrada; a una conferenza del Cardinale Arcivescovo Lojudice sui nostri due Santi Patroni, alle Borse di Studio offerte della famiglia Riparbelli per i giovani studiosi della Contrada, alla cerimonia di presentazione dei nuovi diciottenni, fino ai battesimi alla nostra Fontanina e il Giro annuale di omaggio ai Protettori e alle Consorelle".

Cosa auspica per il suo popolo nei giorni in cui la ‘famiglia’ di Salicotto si ritrova?

"Nel breve periodo, quello di trascorrere la Festa nella massima serenità possibile, con la partecipazione di tutti e l’entusiasmo che i giovani, in particolare, sanno trasmettere in queste occasioni. In un arco temporale di poco più lungo, quello di tornare presto a correre il Palio e di farci trovare pronti all’uscita dall’Entrone di quel giubbetto rosso capace di emozionarci tutti. Nel periodo di mezzo, di vivere la vita quotidiana della Contrada in maniera unita e compatta, intorno ai dirigenti di turno - che passano ma la Contrada resta -, perchè le cose funzionano se tutti agiscono nella stessa direzione, certamente ognuno con la propria personalità ma con un obiettivo unico".

Laura Valdesi