
CON ILARIA Una bella immagine di Tittia con la sua compagna nel portico del loro casale
Siena, 5 agosto 2018 - Vestito completamente di nero. Impeccabile. Getta uno sguardo verso il figlio Mattia che intanto sale sul piccolo quad. «Il colore di questo Palio? Nero direi proprio di no (guarda sorridendo i suoi vestiti, ndr). Piuttosto il rosso del cuore. Ecco, questo sì», scandisce Tittia volgendosi verso la scuderia.
Bastiano sostiene che per il 16 agosto qualche fantino dovrà scegliere bene. Contrada e soprattutto cavallo: Tittia si sente chiamato in causa?
«Negli ultimi Palii ho sempre individuato il soggetto giusto. Sono andato a montare il cavallo migliore nelle mie Contrade. Continuo a fare nella stessa maniera».
Porto Alabe nell’Oca dunque era la decisione giusta.
«Sì, il cavallo era da corsa. Scelta super-azzeccata».
Ci riproveresti con lui?
«Perché no? Dipende sempre dai cavalli che vengono presi. Chiaro che in un lotto alto non è il primo nome».
Ma lo faranno il lotto in alto?
«Penso di sì. Le chiacchiere dicono che li portano tutti. Se è vero quello che si sente, ammesso che facciano fuori anche qualche nome, sono convinto che a 4-5 buoni si arriva. Non vedo i soggetti da riempire nel lotto in basso. Non puoi mettere dentro dieci sconosciuti».
Che cosa chiedi ai capitani?
«Non ho grosse pretese. Mi sento appoggiato dai dirigenti con cui ho fatto le cose da anni».
E loro invece che domandano a Tittia?
«Ognuno mi tira un po’ per la giacchetta chiedendo di portare rispetto a ciò che ci siamo detti nel tempo. Per me poche parole che contano: ecco la linea».
Leocorno, Nicchio e Tartuca: queste le Contrade?
«C’è anche qualcos’altro. Poi vediamo gli incastri».