Suvignano riapre la chiesa. Il Governo: "Per la tenuta pronti i fondi ministeriali"

La sottosegretaria Ferro: "Il palazzo centrale avrà bisogno di lavori da 6 milioni . Per le altre strutture tre milioni". Il presidente Giani: "Sinergia con lo Stato".

Suvignano riapre la chiesa. Il Governo: "Per la tenuta pronti i fondi ministeriali"

Suvignano riapre la chiesa. Il Governo: "Per la tenuta pronti i fondi ministeriali"

La cappella di Santo Stefano, dopo una lunga attesa, è finalmente riaperta al culto. La chiesa fa parte della tenuta di Suvignano, il più importante bene mai confiscato alle mafie nel centro-Italia. Per l’occasione, nell’ambito dell’evento ‘Suvignano tra lavoro e preghiera’, si è tenuta una messa in onore di tutti i martiri vittime delle mafie e la tavola rotonda ‘La destinazione delle aziende agricole confiscate e la legalità del lavoro in agricoltura’, che ha riunito rappresentati di spessore delle istituzioni regionali e nazionali. All’incontro hanno preso parte tra gli altri il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, la presidente della Commissione Antimafia, onorevole Chiara Colosimo, insieme alla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, il cardinale e arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino Augusto Paolo Lojudice, oltre alla vicepresidente regionale Stefania Saccardi e l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo. "La presenza di tutte le istituzioni, qui come anche in altri tavoli, è espressione di una risposta che cerchiamo di dare insieme in modo unitario – ha detto il cardinale Lojudice –. Questo è un luogo evocativo, e deve esserlo soprattutto per le giovani generazioni". Importante, nel processo di rigenerazione della tenuta, il ruolo della Regione: "Occorre creare una sempre maggiore integrazione tra le attività di formazione che oggi si svolgono per consolidare la cultura della legalità e l’impegno antimafia, il turismo, l’agricoltura, in modo da dare il senso di un luogo che diventa fonte di civiltà, di lavoro, incontro tra i giovani.

Noi abbiamo investito – ha detto Giani – ma ora è importante creare una sinergia con lo Stato in modo che anche l’esecutivo possa cimentarsi in attività economiche". In primo luogo, infatti, Suvignano avrebbe bisogno di urgenti interventi di ristrutturazione. "La Regione continuerà a investire risorse, perché l’obiettivo è recuperare totalmente il patrimonio affidatole, a partire dall’edificio principale, la villa, che necessita di 6 milioni di euro per la ristrutturazione – ha spiegato l’assessore Ciuoffo –. Ma la Regione non può essere lasciata da sola ed è auspicabile condivisione e compartecipazione nel progetto". Da parte sua, il sottosegretario Ferro ha commentato: "Per la valorizzazione della tenuta c’è la strada del Cipess e la possibilità della nascita di un tavolo interministeriale. L’immobile centrale, risalente all’800, avrà bisogno di una ristrutturazione da 6 milioni di euro; per altre due strutture sarebbero necessari rispettivamente 1 milione e 2 milioni di euro. Suvignano si merita questo intervento, così come i cittadini". Anche la presidente Colosimo ha espresso la volontà di aumentare l’attenzione su Suvignano: "C’è l’interesse per far diventare la tenuta un biglietto da visita su come si possano utilizzare i beni confiscati e produrre lavoro".

Eleonora Rosi