ANGELA GORELLINI
Cronaca

Spettacolo e fatica sugli sterrati. Tappa emozionante in terra di Siena. Vince Van Aert, Del Toro in rosa

Colpi di scena e classifica stravolta: i tratti sulle strade bianche sono come sempre decisivi. La tappa si decide subito dopo lo strappo di Santa Caterina, quando il belga scatta in testa.

Il duello decisivo: Del Toro prova in via Santa Caterina, ma poi Van Aert prende la testa

Il duello decisivo: Del Toro prova in via Santa Caterina, ma poi Van Aert prende la testa

Si è consumata appena dopo lo strappo di Santa Caterina, la vittoria della nona tappa del Giro d’Italia. Wout Van Aert ha scaldato, piazza del Campo, infreddolita dal vento, eppure baciata dal sole in barba alle previsioni meteo. Ha alzato le braccia al cielo, poi è crollato a terra mangiato dalla fatica. Ha agito di furbizia, il belga, al primo successo stagionale, giocando sull’esperienza maturata sugli sterrati delle Terre di Siena. Affilando le unghie a ridosso del traguardo.

"Se avessi avuto la gamba avrei tentato anche prima il sorpasso, ma conoscendo bene il tracciato delle Strade Bianche (vinte nel 2020 ndr) sapevo che se avessi retto in santa Caterina, ci sarei riuscito subito dopo". A contendergli lo scettro, Isaac Del Toro che alla fine si è dovuto ‘accontentare’ della maglia rosa, primo messicano ad aver centrato l’impresa e più giovane del secolo, a 21 anni e 173 giorni. È quindi durata appena 24 ore la gioia di Ulissi, che la maglia rosa l’aveva conquistata nella tappa precedente. Van Aert e Del Toro hanno attaccato nel settore di Colle Pinzuto, staccando Egan Bernal e Mathias Vacek, con cui avevano condiviso un’azione nata nel tratto sterrato di Serravalle.

Lì una caduta di Lucas Hamilton ha fratturato il gruppo, lasciando attardati uomini chiave come Primož Roglic e Thomas Pidcock, rimasti indietro rispetto ad un drappello comprendente tra gli altri Juan Ayuso, Richard Carapaz, Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. Del resto le polverose e affascinati strade bianche sono trappole infernali, in cui forare o cadere non è così difficile. "È inutile dirlo – le parole di Van Aert – vincere una tappa del Giro d’Italia dopo un lungo periodo senza successi è una sensazione bellissima. Sono una persona emotiva, e quando ho tagliato il traguardo mi sono passate per la testa tantissime cose: Siena è il luogo perfetto per concludere una corsa ciclistica. È incredibile sentire i tifosi così vicini, sembra di essere in un’arena".

Si è presentato davanti alle telecamere, nella mixed zone allestita in piazza del Mercato, ‘tinto di rosa’, Isaac Del Toro. "È incredibile, non riesco neanche a descrivere quello che sto provando – le sue parole –. Un sogno che ho coltivato fin da bambino, quello di indossare la maglia di leader in un Grande Giro". "Dopo la caduta ho semplicemente continuato a spingere. Mi sono ritrovato in un gruppo con Bernal e ho detto loro che non potevo tirare perché avevo Ayuso e Yates dietro. Dalla radio mi hanno detto di restare lì e aspettare. Gli altri miei compagni stavano cercando di aiutare Ayuso a rientrare, almeno così ho sentito. Poi è stato Van Aert a non tirare perché aveva Simon Yates dietro. Ho dato il massimo e non ho nessun rimpianto: sono andato a tutta sull’ultima salita, ma non sono riuscito a staccarlo".

Sul terzo gradino del podio, Giulio Ciccone. Si è chiusa così, per Siena, un’altra bella pagina di sport, di ciclismo e di campioni. Il prossimo appuntamento è con l’Eroica.