REDAZIONE SIENA

Sordi a Siena Pioggia di premi e prime visioni

Trefolo d’Oro nel 1994, Santa Caterina nel 1996 Da Albertone lezioni di vita e di grande cinema

"La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico": Lezione di vita e di cinema di Alberto Sordi a Siena che, ieri, nel centenario della nascita, lo ha ricordato anche come ospite. E per due volte, accolto con i crismi dell’ufficialità: nel 1994, chiamato dall’Università per Stranieri e dal Terra di Siena Film Festival; e nel 1996 quando tornò invitato da Gilberto Madioni per ricevere il Premio aalla carriera Santa Caterina d’Oro.

Sempre pluriacclamato l’Albertone del cinema italiano che, nel 1994, ricevette anche il ’Trefolo d’Oro’, dall’Università per Stranieri. Un riconoscimento voluto dall’esperto e docente Sergio Micheli alla ricerca di partner eccellenti del cinema italiano. E, difatti Alberto Sordi si presentò con Piero Piccioni: cioè, ’L’immagine e il suono’, il titolo scelto da Micheli per il suo libro - cronaca. Giornata intensa quella senese del luglio 1994 di Alberto e del suo amico Piero: la mattina alla Santissima Annunziata ospiti d’onore del rettore Mauro Barni all’inaugurazione dei corsi estivi dell’Università per Stranieri. Tutti schierati sulle scale della Chiesa i docenti, in formazione ufficiale per accogliere gli importanti invitati. E generosi di applausi, esclamazioni, gli studenti e gli ospiti in platea. "Simpaticissmo, allegro, fedele alla sua immagine", ricorda Paola Micheli: lo ha conosciuto bene Alberto Sordi tanto da dedicargli nel libro di babbo Sergio il capitolo ’Un Americano a Roma’. "Una riflessione sul linguaggio di Sordi: le sue frasi, idiomi, espressioni del suo modo di essere attore ed anche di comportarsi nella vita". Dopo tutti a pranzo da Mugolone: in tavola per Albertone ribollita e bistecca, con un Chianti Riserva. La missione senese continuò all’Accademia dei Rozzi dove si parlò di cinema e di audio. Vera lezione quella di Alberto Sordi che, ricorda Paola Micheli, "raccontò i film e i suoi personaggi.

E dopo la standing ovation della sala degli specchi, Sordi chiese di visitare una Contrada. "Andammo - aggiunge Maria Pia Corbelli - nel Leocorno. Rimase affascinato dal Palio e, da grande appassionato di arte, dalle opere nel Museo".

Alberto Sordi ritornò a Siena nel 1996 per il Premio Santa Caterina d’Oro. "Entusiasta - ricorda Simone Madioni che, cameramen, con la macchina da presa lo ha sempre seguito nei viaggi senesi . Era felice e emozionato di condividere il palco dei premiati con il cardinale Ersilio Tonini, Antoio Zichichi, don Pierino Gelmini, suor Matilde Urso, Marco Salerni,Vittorio Stelo. La sua verve, però, ebbe la meglio sul cerimoniale".

Non arrivò a mani vuote Sordi ma con la sua pellicola al Metropolitan ’Nestore, l’ultima corsa’. Miglior dono non poteva essere. "Racconta - disse Sordi - la storia di un cavallo eccezionale e della sua vita, che ogni uomo dovrebbe conoscere". Come a Siena e come Botticello il cavallo che la nostra città, venticinque anni dopo Nestore, ha salvato.

Antonella Leoncini