Sistema per evadere il fisco. Fatture per operazioni inesistenti. A giudizio anche commercialista

L’inchiesta della Finanza ha sollevato il velo su costi che gli investigatori ritengono fittizi. Questo sarebbe servito alle società per non pagare centinaia di migliaia di euro di Ires ed iva. .

Sistema per evadere il fisco. Fatture per operazioni inesistenti. A giudizio anche commercialista

Sistema per evadere il fisco. Fatture per operazioni inesistenti. A giudizio anche commercialista

Per evadere le imposte, ne è convinta la procura, sono state contabilizzate da alcune società fatture per operazioni inesistenti. Nel corso di vari anni, già a partire dal 2016 ma anche in quelli seguenti, violando così l’articolo 2 del decreto legislativo 74 del 2000. Si parla, stando a quanto emerso nell’inchiesta, di cifre molto importanti. Centinaia di migliaia di euro fra Iva e Ires (imposta sui redditi delle società) che attraverso tale sistema non sarebbero state dunque pagate per vari esercizi. Un quadro che ieri ha portato il gup Chiara Minerva a rinviare a giudizio – e dunque ci sarà il processo – tre imputati. Per loro il processo inizierà a metà luglio. Vengono chiamati in causa dall’indagine l’amministratore di diritto e di fatto di una società ma anche un commercialista in quanto, oltre alla dichiarazione dei redditi, si sarebbe occupato delle scritture contabili. I riscontri svolti, che le difese contestano e su questo ci sarà certo battaglia in aula, svelano che sarebbero stati apposti costi fittizi. In un caso oltre mezzo milione di lire, in un altro addirittura 800mila attraverso la contabilizzazione di varie fatture, in quest’ultimo caso almeno una quindicina. Peccato che, sempre secondo la procura, sarebbero state relative ad operazioni ’fantasma’. Che non esistevano.

Tre imputati, difesi dagli avvocati Fedele Paternostro, Olivia Nati e Francesco Paolo Ravenni, sono stati rinviati a giudizio ed il processo, come detto, inizierà a metà luglio. Per altri due, si tratta di due donne, assistite rispettivamente da Fabio Pisillo e Sandro Sicilia, è pendente un giudizio in Cassazione sulla competenza territoriale. La vicenda era stata incardinata dal tribunale di Arezzo e poi passata a Siena.

La.Valde.