Silvio Griccioli, il capitano che risollevò l’Aquila

Il digiuno che durava dal 1880 fu interrotto nell’agosto del 1906 grazie al fantino Nappa

Oggi è difficile che una Contrada si identifichi a lungo con un personaggio. Fra l’ottocento e il novecento il Palio dell’Aquila si identifica con Silvio Griccioli, capitano di lunghissimo corso che ha rappresentato un’epoca. Ha infatti iniziato nel massimo ruolo paliesco per la carriera del 3 luglio 1989, rimanendo in carica fino al 2 luglio 1927, praticamente trent’anni, se escludiamo il 1907. Tanti anni ed una vittoria, ma di quelle che pesano: l’Aquila all’indomani del 16 agosto 1906 non vinceva infatti dal 1880 ed aveva la scomoda cuffia visto che dal 1880 che conoscesse più il vincere. Determinante è il particolare rapporto che Griccioli aveva con il fantino Nappa, che gli aveva promesso di correre per l’Aquila quando si palesava una buona occasione. Ed eccola arrivare proprio per l’Assunta del 1906. In sorte Stornino e forse soltanto la Lupa ha un cavallo superiore. Scatta in testa la Tartuca ma dietro c’è già l’Aquila che gioca con Nappa come fa il gatto con il topo e passa in testa, riuscendo a rintuzzare gli attacchi proprio della Lupa che contava molto non solo sul cavallo ma anche sulla maestria di Zaraballe. Così Silvio Griccioli conquista un palio che mancava da troppi anni. Figura di primo piano per gli aquilini di ogni tempo.

Massimo Biliorsi