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Siena, riciclaggio e corruzione: ricostruito l’impero del magnate seguendo i soldi

Varie missioni all’estero del pm De Flammineis: quella in Estonia mette sulla pista giusta. Intercettazioni telefoniche e anche ‘cimici’ nelle auto

Il pm Siro De Flammineis che ha iniziato a indagare nell’autunno 2018

Siena, 16 marzo 2021 - Seguire i soldi, la lezione del giudice Falcone. Così ha fatto il pm Siro De Flammineis in oltre due anni d’indagini. Il faro dell’inchiesta che ieri ha scosso Siena è stato infatti l’arrivo di due linee di finanziamento ritenute ‘anomale’, per oltre 11 milioni di euro. Di cui circa 10 giunti in Italia ad agosto 2015 ed 1,5 nel maggio 2016. Da qui è partita l’indagine condotta dalla Finanza che è riuscita a ricostruire l’impero dell’imprenditore kazako del settore petrolifero Igor Bidilo che ha fatto parlare Siena per gli acquisti clamorosi effettuati negli anni, attraverso la società Sielna, di bar e ristoranti in Piazza del Campo. Ma anche attività di ristorazione a Firenze, come lo storico Caffè Giubbe Rosse, a Milano nel centro della capitale economica italiana. ‘Hidden partner’, è stata battezzata l’operazione della Finanza scattata ieri mattina all’alba con le perquisizioni che sono proseguite, anche a Siena, fino al pomeriggio inoltrato. Hidden in inglese vuol dire nascosto, occulto. Ignoto. Inizialmente, infatti, non si conosceva bene la figura dell’investitore straniero che faceva parlare Siena. Che portava denaro fresco in un momento di crisi economica che già si avvertiva in città, ben prima della pandemia, nonostante i turisti allora non mancassero. L’inchiesta era scattata fra l’ottobre e il novembre 2018, quando si verificarono le prime acquisizioni di attività. Per capire da dove venivano, appunto, i soldi con cui erano state comprate. Si iniziò a scavare per conoscere il soggetto straniero misterioso. Un lavoro in silenzio. Con intercettazioni ambientali, telefoniche, telematiche. Di ogni genere. Mettendo cimici nelle macchine di alcuni indagati da cui sarebbero stati ricavati colloqui ritenuti particolarmente interessanti dalla procura guidata da Salvatore Vitello. Poi le numerose rogatorie internazionali fatte con la Finanza. E le missioni del pm De Flammineis all’estero. Dalla Svizzera (dove è in corso un’altra inchiesta, probabilmente gli atti di quella senese verranno inviati anche alla procura locale) alla Lettonia, a Cipro, in particolare a Limassol, che da molti viene considerata una sorta di porta usata dalla Russia per ‘entrare’ in Europa. Prezioso il supporto di Eurojust che attraverso l’ufficio italiano ha supportato le esigenze di cooperazione giudiziaria e di coordinamento internazionale della procura senese durante l’intero corso del procedimento. Insomma, mentre proseguivano le attività del magnate russo e della società di cui era socio, i magistrati nel silenzio più assoluto viaggiavano valorizzando le evidenze contabili e documentali di natura estera che emergevano dagli atti acquisiti in Italia. Rogatorie che hanno interessato come detto Svizzera e Cipro, Isole Vergini britanniche, Federazione russa e Austria, per citare le principali. In Estonia il pm De Flammineis ha ha svolto perquisizioni risultate poi importanti e sentito molte persone. Serviva poi un fiscalista di caratura internazionale per riavvolgere il nastro. E scoprire il meccanismo delle "movimentazioni finanziarie – spiega la Finanza e la procura in una nota congiunta – delle movimentazioni finanziarie estere e delle responsabilità ascrivibili ai titolari delle società straniere coinvolti in tali dinamiche, alcune delle quali con sede, almeno formalmente, in Stati a fiscalità privilegiata". Da qui sono emerse "condotte evasive per gli anni 2014-2015 commesse in Estonia per oltre 50 milioni", autoriciclaggio "perché l’imprenditore straniero ha prima trasferito le somme provenienti dall’illecito risparmio d’imposta in società di diritto estero per poi reimpiegarle, sotto forma di finanziamenti, nella società italiana al fine di consentirle l’acquisizione delle attività di ristorazione e bar e di importanti complessi immobiliari". Più reati s ocietàri. Il pm De Flammineis aveva chiesto i domiciliari per cinque, sono giunte misure coercitive ed interdittive emesse dal gip Ilaria Cornetti anche se della vicenda si era occupato in prima battuta Alessandro Buccino Grimaldi (vedi pagina a fianco), prima di andare a Roma. Una delle misure interdittive è scattata nei confronti di un agente della polzia municipale senese per fatti che risalgono al 2019. E che è accusato di corruzione. Ieri mattina la Finanza alle 7,30 era davanti al comando di via Tozzi, è stata effettuata poi la perquisizione anche nell’auto dell’indagato. Che è stato sospeso per due mesi dal servizio. "Il mio assistito – si limita a spiegare l’avvocato Remo Alfisi che lo difende – non è certo coinvolto nella vicenda relativa al riciclaggio e ai reati tributari e societari ma in ipotesi molto, molto lievi". Avrebbe rilasciato permessi per l’accesso alla Ztl a Del Regno.