Siena, paziente operata al cuore con un intervento innovativo. E’ uno dei primi in Toscana

Si è trattato, nello specifico, di una cardioneuroablazione su una giovane paziente, affetta da sincopi traumatiche ed asistolie

Una sala operatoria (foto Ansa)

Una sala operatoria (foto Ansa)

Siena, 18 marzo 2024 – Un delicato e innovativo intervento di aritmologia è stato effettuato nei giorni scorsi alle Scotte di Siena. Si è trattato, nello specifico, di una cardioneuroablazione su una giovane paziente, affetta da sincopi traumatiche ed asistolie ricorrenti di lunga durata fino a 18-25 secondi. Questo tipo di intervento è tra i primi eseguiti in Toscana, spiega una nota, ed il primo nell'area vasta della Toscana sudest.

Si tratta di una procedura molto innovativa, eseguita dal cardiologo Amato Santoro, coadiuvato dai colleghi Claudia Baiocchi, Daniele Menci e Stefano Lunghetti e dall'anestesista Vincenzo Ialongo, in collaborazione con il personale infermieristico e tecnico dedicato alla attività di aritmologia interventistica afferente alla Cardiologia interventistica dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dal dottor Massimo Fineschi.

"Questo intervento innovativo - spiega Santoro - consiste nell'individuare e 'bruciare’ i gangli elettrici di innervazione del cuore, vale a dire le centrali nervose che mediano lo stato autonomico del sistema elettrico del cuore. Individuate queste regioni, selezionate le centraline elettriche del cuore da risparmiare, si erogano delle radiofrequenze, determinando una modulazione del sistema vagale che impedisce al cuore di proseguire ad essere affetto dalle asistolie, impedendo così gli episodi di sincope”.

C'è quindi una grande attenzione dell'Aou Senese nel settore dell'aritmologia, una branca della cardiologia che studia il sistema elettrico del cuore per la cura delle anomalie del ritmo cardiaco che possono provocare gravi disfunzioni. "Fino ad oggi, l'unica terapia efficace in questi casi ed in queste patologie - osserva Fineschi - era l'impianto di un pacemaker definitivo, procedura non proponibile nei pazienti più giovani per le potenziali complicanze. La procedura è stata eseguita con successo permettendo così di evitare il posizionamento di un pacemaker definitivo per trattare le asistolie dalle quali era affetta la giovane paziente”