
Siena, 8 novembre 2023 – Quarantacinque minuti di confronto tra amministrazione comunale, prefetto e questore sui recenti episodi di cronaca, che hanno avuto i migranti come protagonisti. A chiedere con urgenza la riunione del tavolo sulla sicurezza, il sindaco Nicoletta Fabio, spinta dalle numerose segnalazioni e richieste di intervento arrivate a Palazzo pubblico dopo l’aggressione a bottigliate di domenica sera in piazza Gramsci.
Nella riunione di ieri si sarebbero confrontati il prefetto Matilde Pirrera e il questore Pietro Milone, impegnati a inquadrare in un contesto più ampio il fenomeno migratorio. Al tavolo, come detto, anche il sindaco Nicoletta Fabio con l’assessore Enrico Tucci e il comandante della Municipale Marco Manganelli, preoccupati di rispondere in tempi rapidi alle pressioni della cittadinanza che chiede loro di garantire sicurezza e qualità della vita, alla luce dei recenti fatti di cronaca. Il sindaco Fabio, al termine dell’incontro, si è limitata a parlare di "clima di grande collaborazione" . Ma la situazione è complessa.
Se infatti dietro l’aggressione con un punteruolo ai danni di tre pakistani avvenuta alla mensa di San Girolamo c’è il gesto di uno straniero con problemi psichici, dietro la lite a bottigliate di domenica sera in piazza Gramsci potrebbe esserci uno scontro tra etnìe. Tra i possibili motivi l’avvicendamento all’interno dei Cas della provincia dove un centinaio di richiedenti asilo sarebbe stato allontanato a seguito dei controlli effettuati dalla Guardia di finanza sulla loro posizione all’Inps. Qui sarebbe risultato che gli stranieri allontanati, avrebbero percepito nel 2022 redditi per circa 6mila euro grazie a lavori precari, quindi per legge non avrebbero più diritto a essere ospitati nei Centri di accoglienza sul territorio. Di conseguenza nelle strutture si sarebbe liberato un centinaio di posti (prima occupati soprattutto da richiedenti asilo pakistani), posti che ora sarebbero stati assegnati a stranieri provenienti dal Nordafrica.
Tra le ipotesi non si escluderebbe dunque una sorta di ’guerra tra poveri’, anche se ad accendere la miccia sarebbe stata una casualità, cioè l’atto inconsulto dell’uomo con problemi psichici che ha colpito i tre pakistani alla mensa di San Girolamo. E mentre non si fermano gli arrivi in città di altri richiedenti asilo e si moltiplicano le presenze al parcheggio San Marco, continuano senza sosta le indagini delle forze dell’ordine sui due episodi violenti. Gli inquirenti stanno lavorando nel massimo riserbo: da una parte si procede, ascoltando nuovamente tutti i testimoni presenti sia nella struttura della Suore di San Girolamo sia alla Lizza; dall’altra si continua con l’esame dei filmati delle telecamere.