PINO DI BLASIO
Cronaca

"Siamo un’area interna. Ma abbiamo un futuro. Lavoro, turisti, cultura sono le carte vincenti"

L’analisi di Bussagli, presidente della Provincia: "Per abitanti e densità siamo marginali. Ma l’Amiata ha la piena occupazione con le pelletterie. Trasporti, bando a maggio. La sanità si fa con case di comunità e Pande".

"Siamo un’area interna. Ma abbiamo un futuro. Lavoro, turisti, cultura sono le carte vincenti"

"Siamo un’area interna. Ma abbiamo un futuro. Lavoro, turisti, cultura sono le carte vincenti"

"Se guardiamo agli indicatori demografici, la provincia di Siena è un’area interna, marginale in base ai numeri. Poi, però, osserviamo ciò che è accaduto sull’Amiata, con il distretto della pelletteria che ha generato centinaia di posti di lavoro, garantendo la piena occupazione e attraendo anche occupati esterni, e allora i distinguo vanno fatti. Siamo la provincia con il maggior numero di Comuni con pochi abitanti diffusi su territori vasti, a bassa densità abitativa, che hanno necessità di essere presidiati. Ma indicatori più sofisticati ci disegnano meglio di altre aree". David Bussagli, sindaco di Poggibonsi e presidente della Provincia di Siena offre la sua analisi personale sul declino demografico e sui rischi di una provincia che si spopola. Buttandola anche in politica.

"E’ innegabile che - afferma Bussagli - la revisione istituzionale e scelte che sono state prese sopra le nostre teste non ci hanno aiutato. Il definanziamento strutturale delle Province ci hanno privato di un presidio istituzionale che avrebbe fatto da sintesi tra tutti i Comuni".

Le Province non ci sono, ma qualcosa bisogna inventarsi per i servizi essenziali.

"Lo ha evidenziato anche il senatore Franceschelli, ci sono meccanismi di ripartizione di risorse che penalizzano Comuni estesi con pochi abitanti. E’ chiaro che un km di tubi dell’acqua a Firenze serve più utenti che a Radicofani. Ma tutti hanno diritto ad avere l’acqua. Stessa cosa per il trasporto pubblico: vengono premiate le aree urbane e i capoluoghi di provincia, vengono penalizzate le aree interne. I bisogni di mobilità sono diversi, è chiaro che in una città servono anche per i turisti. Ma se non si vuole assistere a uno spopolamento di tanti Comuni, qualche autobus devi programmarlo. Il bando di gara sul lotto debole potrebbe arrivare a maggio".

I destini della scuola e della sanità sono legati ai trasporti.

"Innegabilmente. Ma se sul trasporto scolastico le soluzioni possono essere più semplici da trovare, sul versante sanitario bisogna avere una prospettiva tecnologica e territoriale. L’interesse dei cittadini è avere ospedali sempre più efficienti, anche grazie alle nuove tecnologie e a professionisti di valore. Ma l’assistenza territoriale e la cronicità vanno ricalibrate con attenzione. Una sanità che si fa con le case di comunità e con le Pande".

Intende macchine di servizio?

"Esattamente, quelle che ti portano il servizio a casa. La telemedicina non può far tutto. Poi servono fondi per assicurare operatori sanitari che viaggino su quelle Pande".

Le risorse in più devono arrivare dallo Stato o dalla Regione?

"La Regione Toscana ha stanziato decine di milioni di euro per investimenti sulle aree interne e sui servizi di prossimità. Quello che manca è la spesa di funzionamento dei servizi, che devono essere pagati. E qui serve la legge che Franceschelli auspica venga presentata".

Torniamo a Siena: qual è lo stato dell’arte?

"Le nostre aree interne hanno un futuro, non sono condannate al declino inesorabile. Guardiamo anche il caso di Radicondoli, le iniziative adottate dal Comune. O la pelletteria sull’Amiata, il turismo culturale con gli scavi a San Casciano dei Bagni, l’agricoltura di qualità in Valdorcia. Tutte prospettive di crescita".

Non è una consolazione che rischia di accelerare la crisi?

"Guardate la crescita dell’occupazione sull’Amiata. Certo, poi bisogna aggiungerci i servizi culturali e formativi. Ma anche su quest’aspetto siamo messi meglio di altri. Tra i dieci Comuni della Valdichiana capitale della cultura, nove hanno il teatro aperto. E il decimo sta lavorando per rialzare il sipario".