Ora che la tregua sulla multiutility è sancita fino a ottobre, con i sindaci di Firenze, Prato e Empoli che hanno accettato il time out sulla quotazione in attesa del piano industriale, le differenze sono emerse in tutta la loro evidenza. La strategia dell’ad di Alia, Irace, non può che passare dalla Borsa per trovare i milioni necessari a liquidare Acea e investire nelle reti. Stesso discorso per la stazione dell’Alta velocità: tutti zitti almeno fino a ottobre, quando il tavolo tecnico dirà la sua sulla sede ideale. Ma sia in Regione che a Palazzo Vecchio si dimentica che serve una massa critica di utenti e azionisti per far funzionare multiutility e stazione. Parafrasando Odoardo Spadaro ’La porti un bacino a Firenze’. Di utenti, non di voti.
CronacaSi canta ’La porti un bacino a Firenze’