Scotte Pronto soccorso, la ’ricetta’ per gestire i picchi di pazienti

Varia la sede dell’astanteria in base al numero dei ricoveri Covid: se superano i 15 sarà al piano 0 terzo lotto. Fra i fattori che incidono sul dilatarsi della permanenza anche i tempi delle consulenze specialistiche .

di Laura Valdesi

SIENA

Una ’medicina’ per il pronto soccorso delle Scotte messa a punto dall’Azienda ospedaliera universitaria per farlo funzionare meglio. La porta d’ingresso dell’ospedale svolge un servizio basilare per il sud senese e per la provincia ma soffre quando si verificano picchi degli accessi legati non solo all’influenza ma anche alle temperature elevate, durante l’estate. I fattori che incidono maggiormente sul dilatarsi della permanenza al pronto soccorso in tali situazioni "sono i tempi delle consulenze specialistiche degli accertamenti diagnostici strumentali, ma anche i fattori di uscita per la mancata disponibilità di posti letto", è l’analisi che si legge nella delibera del direttore generale con la quale è stata effettuata una revisione delle procedure aziendali quando appunto si devono gestire picchi di afflusso di pazienti al pronto soccorso. Si è rilevata la necessità di variare la sede dell’astanteria in base al numero di ricoveri covid presenti nell’area di degenza ordinaria a seconda che sia inferiore o superiore alla soglia di 15, modificando dunque la procedura da seguire in maniera da "assicurare un’adeguata e sicura presa in carico dei pazienti, diminuendo i tempi di attesa delle ambulanze". Problema quest’ultimo che è stato più volte segnalato, non solo dai cittadini ma dalle stesse associazioni di volontariato in quanto si rarefanno poi i mezzi per i servizi sanitari sul resto del territorio.

La sede dell’astanteria è, come detto, collegata al piano di escalation o de-escalation covid. E viene stabilita in base ai ricoveri di pazienti affetti dal virus presenti al piano 6 del terzo lotto, lato ovest. Quando superano la quota di 15 sarà attivata al piano 0, sempre nello stesso lotto, con numero massimo di 12 letti. Le modalità operative per la gestione dei picchi di afflusso alla porta di ingresso dell’ospedale sono dettagliate nel documento approvato dalla direzione. Spaziano dalla valutazione della situazione al mattino fino al bilancio domanda-offerta di posti per il pronto soccorso e l’osservazione breve intensiva, delineando le mosse da compiere quando scatta l’allerta. In caso di iperafflusso la direzione sanitaria comunica al 118 la necessità di indirizzare i pazienti con codice meno gravi non residenti nella zona senese negli altri ospedali della provincia di Siena.

L’Azienda sottolineato "che in concomitanza delle ondate di contagi oltre ad un aumento degli accessi c’è anche una crescita dei ricoveri covid con attivazione dei reparti dedicati e conseguentemente una minore disponibilità di letti nei reparti di Medicina per pazienti non covid", ribadisce come "a fronte della gestione di un piano di sovraffollamento, già dettagliato nella procedura aziendale, è necessario garantire in maniera tempestiva e coordinata la gestione di picchi di afflusso di pazienti che dovessero presentarsi al pronto soccorso per assicurare un’adeguata assistenza. L’area aggiuntiva identificata si trova al piano 0 del terzo lotto". "Nel caso in cui, nell’attesa di predisporre l’area di astanteria, si inizi a formare una fila di ambulanze all’esterno della camera calda e al di sotto della zona ombreggiata ad hoc nel periodo estivo, il personale del pronto soccorso avvalendosi della vigilanza interna provvederà alla valutazione dei pazienti e al rifornimento di generi di necessità coinvolgendo l’accoglienza", si legge nel dopcumento.