Scotte, medici dal giudice del lavoro. "Da tre anni non ci pagano le guardie"

Gioffré (Cnu) dà battaglia anche sulle progressioni di carriera

 Il presidente del Cnu Walter Gioffré

Il presidente del Cnu Walter Gioffré

Siena, 9 giugno 2018 - Adesso basta. I medici universitari che fanno i turni di guardia e le reperibilità sono pronti al braccio di ferro con le Scotte. «Dal marzo 2015 non vengono pagate per una questione, definiamola così, di carattere tecnico-burocratico legata anche alle verifiche che vengono eseguite dopo che l’apposito ufficio dell’Ateneo invia le presenze dei medici all’Azienda ospedaliera universitaria», sottolinea Walter Gioffré. Presidente del Cnu, sindacato a cui aderisce un ampio numero di camici bianchi, svela che la misura è colma.

«Cosa chiediamo? Assolutamente niente. Abbiamo fatto numerose riunioni fin dai tempi in cui era rettore Angelo Riccaboni che, riconosco, almeno invitava la controparte. Adesso invece avvengono in maniera separata e ciò non favorisce certo la soluzione. Confermo che nell’ultima busta paga, quella di maggio, i colleghi non hanno trovato riscontro del pagamento di guardie notturne e reperibilità», aggiunge Gioffrè che è anche coordinatore di Ateneo del Cosau. Dunque si passa dalle parole ai fatti. «Ho interpellato tre studi legali perché i medici, circa 160, intendono rivolgersi al giudice del lavoro», annuncia.