Quando si parla di consumo idrico e di risparmio d’acqua si pensa subito all’uso che ne fa ognuno di noi a casa e cosa fare per limitare lo spreco di questo bene prezioso. Ma c’è un altro ambito, quello industriale, che incide pesantemente sul bilancio idrico. Infatti le industrie consumano una grandissima quantità di acqua per produrre per esempio carne o vestiti: per produrre una sola bistecca servono 15000 litri di acqua, mentre per una barretta di cioccolato 17000 litri. Prendiamo la barretta formata da 40% pasta di cacao, 20% burro di cacao e 20% zucchero di canna
(tralasciando un 20%, che potrebbe essere di edulcoranti, latte, frutta secca, paste aromatizzate ecc) facciamo la somma delle impronte idriche: M 24000 l/kg x 40% (pasta di cacao) + 34000 l/kg X 20% (burro di cacao) + 1800 l/kg X 20% (zucchero di canna) = 16,760 l/kg che approssimiamo a 17000 l/kg. Ma noi cosa possiamo fare? Cambiare il nostro stile di vita, magari evitando di mangiare carne tutti i giorni o di comprare vestiti nuovi continuamente, contribuendo a limitare il settore della Fast Fashion. La moda veloce realizza abiti di bassa qualità a prezzi super ridotti e lancia nuove collezioni in tempi brevissimi, sicuramente uno dei maggiori motivi dello spreco di acqua nel mondo, dell’inquinamento delle falde e dell’avvelenamento degli abitanti delle zone dove sono le sue industrie. Il settore della fast fashion è responsabile del 20% dello spreco di acqua mondiale e i tessuti usati sono tra i più inquinanti al mondo, non solo l’85% dei prodotti tessili ogni anno va in discarica, ma è anche responsabile del 10% delle emissioni annue di gas serra.