Santa Maria, l’agenda dei lavori. Si svelano i progetti sullo Spedale

Il sindaco Fabio e i vertici della Fondazione illustreranno i programmi. Dal 14 al 16 le Giornate dell’archeologia

Santa Maria, l’agenda dei lavori. Si svelano i progetti sullo Spedale

Santa Maria, l’agenda dei lavori. Si svelano i progetti sullo Spedale

Un convegno per raccontare il futuro del Santa Maria della Scala. Dopo l’appuntamento nella sala Sant’Ansano per fare il punto sugli ultimi interventi, che hanno consentito di completare il restauro della corte, della stalla e il nuovo tratto della strada interna, al centro di questo appuntamento, fissato per martedì 11 alle 11 in sala Italo Calvino, ci saranno le prossime iniziative che Comune e Fondazione del Santa Maria hanno programmato per i prossimi anni. Alla presentazione parteciperanno il sindaco Nicoletta Fabio con Cristiano Leone e Chiara Valdambrini, presidente e direttrice della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala. Nel corso dell’incontro, aperto alla cittadinanza, saranno presentate le linee guida dei prossimi tre anni.

Il Santa Maria, del resto, è una stratificazione di storia e di storie che tornano alla luce ogni volta, a ogni campagna di ristrutturazione o di ricerca che vien posta in essere, consentendo sempre di aggiungere un ulteriore tassello a quel patrimonio di conoscenza che questa struttura rappresenta per la città. Un luogo e un monumento più volte definito ‘identitario’, perché nei vari livelli della sua storia è in grado di raccontare i passaggi e i cambiamenti storici e sociali del tessuto cittadino.

Tra i lavori programmati nei prossimi anni potrebbe rientrare anche il terzo tratto della strada sotterranea, quello che in pratica andrebbe a ricollegare i due già completati.

Nel frattempo, con il suo museo archeologico, proprio il Santa Maria si prepara a ospitare dal 14 al 16 giugno, le giornate europee dell’archeologia, nel corso delle quali sarà esposto al pubblico un importante pezzo un tempo appartenuto alla collezione Bonci Casuccini, che è oggi oggetto di un restauro curato da Nora Marosi. Si tratta di un cosiddetto ‘graffione’ etrusco in bronzo, databile tra V e IV sec. a.C. Uno strumento che ha avuto in passato interpretazioni varie, ma che oggi gli studiosi ritengono venisse utilizzato per l’illuminazione, tramite l’uso di protocandele o corde imbevute di materiale infiammabile passate attorno agli uncini. Il Santa Maria sempre più hub culturale cittadino.

Riccardo Bruni