Rsa private a San Miniato Anche il sindacato dice no

Cgil e SPI attaccano la giunta. "Serviva un confronto nella Società della Salute. Investimenti sul servizio sociosanitario pubblico, non regali ai privati".

Rsa private a San Miniato  Anche il sindacato dice no

Rsa private a San Miniato Anche il sindacato dice no

"La CGIL e il sindacato pensionati SPI esprimono la loro contrarietà alla decisione della giunta di approvare l’avvio del procedimento per l’ennesima variante al piano operativo per la realizzazione di due residenze sanitarie assistenziali private per 160 posti nel quartiere di San Miniato". Dopo le opposizioni e i candidati a sindaco Anna Ferretti e Emanuele Montomoli, scende in campo il sindacato con più iscritti per contestare il progetto delle Rsa a San Miniato. "La giunta avrebbe dovuto approfondire prima la questione - scrive la Cgil - attraverso un confronto sia nell’ambito della Società della Salute sia con le parti sociali, individuando le reali necessità attuali e future, tenendo conto dei rapidi mutamenti dell’assetto familiare. Che indicano chiaramente l’urgenza di risposte nuove sul versante dell’abitare e della residenza per un crescente numero di anziani e che le RSA non possono rappresentare l’unica risposta ai bisogni dei fragili, con il concreto rischio di depotenziare l’offerta del servizio pubblico dell’area senese, e in particolare dell’Asp Città di Siena".

La Cgil critica anche la replica dell’assessore all’urbanistica Capitani, convinto che ricorrere al privato sia l’unica soluzione. "La salute non è una merce, ci sembra paradossale che un amministratore e gestore della cosa pubblica lo sostenga. Dovrebbe invece essere il primo a sostenere e praticare il contrario, cioè potenziare e sviluppare l’offerta dei servizi pubblici sanitari e sociosanitari. La pandemia ha mostrato a tutti la necessità e l’urgenza di realizzare nuovi modelli di assistenza nelle residenze socio sanitarie, a livello domiciliare e nel territorio. Le RSA non possono essere l’unica risposta ai bisogni delle persone".

Per il sindacato le residenze assistite sono state negli anni la risposta più semplice per risolvere il problema delle persone non autosufficienti. "Così non può più continuare - conclude la Cgil e lo Spi - , è necessario modificare questa impostazione: vanno potenziate le cure domiciliari, le cure intermedie e le forme di residenzialità leggera, ridefinendo il ruolo delle RSA, che non devono diventare ‘contenitori di ogni disagio’ o surrogati degli ospedali per malati cronici terminali".