Rosati al vertice di Tenimenti In vendita con i conti in rosso la società agricola del Monte

Un patrimonio alla deriva, cinque anni di perdite in bilancio, 840 ettari di cui 88 a vigneti Docg. Tutti fanno affari con la Dop Economy eccetto la banca che ha la vocazione all’agroalimentare.

Rosati al vertice di Tenimenti  In vendita con i conti in rosso  la società agricola del Monte

Rosati al vertice di Tenimenti In vendita con i conti in rosso la società agricola del Monte

di Pino Di Blasio

Mauro Rosati, nuovo presidente di Tenimenti spa, preferisce aspettare l’incontro con i vertici del Monte dei Paschi, il presidente Nicola Maione e l’ad Luigi Lovaglio, prima di sbilanciarsi su progetti e programmi. Ma se Rocca Salimbeni, dopo anni di disinteresse pressoché totale, ha finalmente nominato gli organi di amministrazione della società agricola, vuol dire che la Banca punta a valorizzarla, almeno per venderla meglio. Perché, stando al piano industriale e agli impegni presi con la Commissione Europea, entro fine 2024 il Monte punta a vendere le tenute Poggio Bonelli a Castelnuovo Berardenga, il pezzo forte di Tenimenti spa. In alternativa dovrebbe cedere la partecipazione in Bankitalia, e non sarebbe un cambio alla pari.

Le cifre di Mps Tenimenti sono di tutto rispetto: 840 ettari da Castelnuovo fino a Montaperti, 88 ettari di vigneti docg, di cui 18 di Chianti classico, oltre 7mila olivi, 300 ettari di seminativo, di cui 150 irrigui, un bel patrimonio immobiliare. Una ricchezza lasciata alla deriva, in questi anni, con la gestione affidata a Agriconsulting, con un contratto di 8 anni che scade il 31 maggio. Bastano le cifre dei bilanci per definire lo stato di salute dell’azienda agricola: nel 2019 perdite per 5 milioni e 571mila euro, nel 2020 - 1.144.000 eurp. nel 2021 817mila euro di perdite. E i conti del 2022 dovrebbero registrare un deficit attorno a 600mila euro.

Le altre grandi realtà finanziarie, come Allianz con la società San Felice, e Intesa Sanpaolo con Trequanda, riescono a produrre reddito e anche a sfruttare l’immagine con l’agricoltura. Una banca come il Monte, che sull’agrifood gioca molte delle sue carte, e ha firmato due settimane fa, un accordo da un miliardo di euro con il ministro dell’agricoltura Lollobrigida, non può continuare a mandare in malora un patrimonio come Poggio Bonelli e Chigi Saracini. Anche se dovesse vendere Tenimenti spa, meglio trovare interlocutori da posizioni migliori. Su questo tema Paolo Chiappini, deputato Fondazione Mps e per dieci anni proprietario della Poggio Bonelli, ha inviato una lettera al sindaco di Castelnuovo Fabrizio Nepi, e a tutti i soggetti interessati alla società agricola, dal presidente della Regione Giani ai vertici di Banca e Fondazione, Nicola Maione e Carlo Rossi, e anche al professor Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima.

Nella lettera Chiappini invita a riflettere sui possibili futuri di Tenimenti spa, immaginando anche sinergie tra istituzioni, gestioni condivise, affitti di rami d’azienda, per valorizzare una tenuta che portava il nome di ’Fattoria della Madonna’, in onore della Madonna di Provenzano