Rissa in via Esterna Fontebranda Contradaioli disturbano la quiete

Pletto, difensore di 4 imputati, parla oltre un’ora. Il pm chiede condanne e due. assoluzioni per i 7 indagati

Rissa in Fontebranda, sette nei guai. E per tutti, ad eccezione di un palio di imputati, il pm ha chiesto ieri la condanna a pene che variano da 8 a 10 mesi per rissa e, a vario titolo, per lesioni. Sarebbe dovuta arrivare la sentenza, dopo cinque lunghi anni, sulla vicenda che aveva suscitato scalpore il primo ottobre 2017. Invece il giudice Simone Spina, dopo che l’avvocato Francesco Pletto, difensore di quattro contradaioli, ha parlato per oltre un’ora, ha deciso di rinviare. "Non esiste neppure una rissa", ha evidenziato il legale. Soffermandosi tra l’altro sul fatto che nessuno dei testimoni, medici e infermieri, aveva visto le parti offese farsi foto mentre venivano portati via in ambulanza alle Scotte. Depositato anche un video che la difesa ritiene molto importante per ricostruire la dinamica della vicenda. La prossima udienza toccherà agli avvocati Carla Guerrini e Duccio Panti parlare, quindi ci sarà la sentenza.

Tutto era nato perché, secondo quanto sostenuto dalla procura, un gruppo di giovani contradaioli quel giorno avrebbe disturbato la quiete, passando in via Esterna Fontebranda. Colpa degli schiamazzi, insomma. Un uomo era sceso allora in strada ed in ospedale erano finiti sia lui che la compagna – frattura del naso per lui e colpo allo zigomo per lei con problemi all’occhio – ma anche tre giovani difesi dall’avvocato Pletto.