LAURA VALDESI
Cronaca

"Rissa, così li abbiamo identificati". Il pm chiama Rinaldi e due ex priori

Fronteggiamenti Nicchio-Valdimontone, cinque investigatori ieri in aula. L’avvocato De Mossi insiste sulla qualità delle immagini e le modalità di individuazione degli imputati

Polizia sul tufo durante il palio

Siena, 4 febbraio 2023 - "Andammo in Comune, all’Ufficio Palio, su delega della procura, a prendere la relazione degli ispettori di pista e dei deputati della Festa. Per i fronteggiamenti fra Nicchio e Valdimontone non vennero comminate sanzioni in quanto, si diceva, rappresentano come una tradizione paliesca", dice il capitano dei carabinieri Ottavio Rosatelli al pm Sara Faina che inizia ad ascoltare le forze dell’ordine che si occuparono delle indagini sul dopo Carriera del 2 luglio 2018 quando per la procura ci fu una rissa e in alcuni casi i contradaioli si resero responsabili di resistenza a pubblico ufficiale.

Il caso Nicchio-Valdimontone è dunque tornato ieri davanti al giudice Sonia Caravelli confermando il braccio di ferro fra accusa e difese in particolare sulle modalità di identificazione dei 17 imputati. Ma anche sui filmati, aspetto su cui l’avvocato Luigi De Mossi che assiste gli 11 nicchiaioli ha battuto molto. Il brigadiere capo Nello Saburri, in servizio per lunghissimi anni alla caserma in piazza San Francesco, non ha dubbi nel riconoscere gli imputati del Valdimontone, declinando i motivi per cui era certo che fossero proprio loro. "Conoscenza personale", ribadisce sfogliando un frame dietro l’altro. L’Arma si era occupata dei contradaioli dei Servi, la polizia invece di quelli dei Pispini. "I fronteggiamenti - dice il vice questore Enzo Tarquini, che era capo della Mobile – si svolsero in tre momenti diversi. In uno in particolare si rilevano bene le condotte, quando i nicchiaioli colpiscono gli avversari dall’interno della Piazza". "Ma lei era presente durante i fronteggiamenti", chiede l’avvocato De Mossi. "Quando iniziarono i contatti fisicamente non ero lì", ribatte Tarquini. La ricostruzione avvenne ex post. "Catturai i frame utili per riconoscere i soggetti coinvolti. No, ciò non comporta alcuna modifica", risponde un tecnico della polizia scientifica della questura difendendo la correttezza del lavoro svolto.

"L’indagine era già a buon punto quando arrivai a Siena nel 2020. Sentimmo alcuni vigili urbani", spiega poi l’attuale capo della Mobile di Siena Riccardo Signorelli. Sollecitato dal pm descrive in modo netto il comportamento di alcuni imputati che era stato sintettizzato in una sua relazione finale del maggio 2021. Parla di "pugni" e "colpi". Anche di "calci", associandoli ai nomi.

In aula un nutrito gruppi di dirigenti delle rispettive contrade coinvolte. Entrambi i priori – Giovanni Arduini dei Pispini e anche il neo onorando Davide Losi – Lucia Cresti del Valdimontone, fra gli altri con il capitano Aldo Nerozzi. L’udienza si esaurisce in neppure due ore. La prossima sarà molto più lunga in quanto il pm chiamerà a testimoniare, oltre a quattro poliziotti (fra cui due molto importanti per aver vivisezionato il filmato della scientifica) anche l’allora comandante della Municipale Cesare Rinaldi, unitamente ai priori dell’epoca: Marco Fattorini del Nicchio e Simone Bari del Valdimontone.