ANDREA TALANTI
Cronaca

Il rapporto sui rischi idrogeologici La provincia teme frane e alluvioni

Secondo l’Irpet il 26% del territorio regionale è area critica. Nel Senese il 16% è la quota da monitorare

Il rapporto dell’Irpet sul rischio idrogeologico fotografa una provincia fragile

Siena, 9 ottobre 2023 – Anche la Toscana e Siena tra i territori italiani a rischio idrogeologico. È quanto si evince dalla nota pubblicata da Irpet, capace di restituire un quadro della fragilità territoriale della regione in termini di esposizione al rischio idrogeologico e degli strumenti messi in campo dalle amministrazioni pubbliche per contenerlo. In evidenza viene messa l’inerzia nelle politiche di prevenzione, specie nell’ammontare di risorse stanziate: dopo la contrazione degli interventi negli anni, anche oggi gli investimenti pubblici per le opere di manutenzione dei territori risultano tra gli ambiti individuati per il definanziamento dei fondi PNRR. La fragilità del territorio è caratteristica nota della nostra penisola, con un un’esposizione al rischio elevata – come dimostrato dai tragici e recenti disastri metereologici. Le aree ad alta criticità idrogeologica sono quelle in cui si possono verificare alluvioni, frane o valanghe su livelli di grado ‘elevato’ e ‘molto elevato’.

La Toscana in particolare risulta avere una porzione pari al 26% del suo territorio esposto a queste possibilità critiche, pari a 2800 Kmq. Il 12,2% del suolo toscano è esposto a rischio idraulico, mentre sono pari a 3708 Kmq (primato italiano) le superfici esposte al rischio frane. La quota di popolazione esposta al rischio in Toscana è oltre 930mila persone. Siena, pur non arrivando a toccare i numeri di Grosseto e Pisa (le due province maggiormente a rischio), si trova in entrambi i casi sul gradino più basso del podio per Kmq di territorio esposto a rischio: 339 per quanto riguarda il rischio idraulico (16%) e 602 per il rischio frane (16%). Una situazione da tenere sotto controllo, e che necessiterebbe di interventi e finanziamenti mirati.

Ed è proprio in questo caso che appare un controsenso, oltre alla contrazione degli investimenti per manutenzione negli ultimi anni, vedere come alla Toscana siano destinati il 4% delle risorse nazionali dedicate, contro l’11% del territorio esposto al rischio. Una situazione molto simile anche per Siena, dove gli investimenti programmati sono intorno ai 75mila euro sia per il rischio idraulico (contro più di 300 Kmq di terreno a rischio) che per quello geologico (contro più di 600 Kmq a rischio).