Ricoveri in calo Cambio alle Scotte

L’ospedale riorganizza le aree Covid e Obi "Al pronto soccorso sono tornati i numeri del 2019"

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Diminuiscono i ricoveri Covid e aumenta il ricorso al pronto soccorso e il policlinico si trova a riorganizzare gli spazi della Covid Unit, concedendo parte dell’area all’emergenza-urgenza, ovvero ai ricoveri brevi. Il setting assistenziale del piano -1 del lotto Dea torna ad accogliere così i pazienti dell’Osservazione Breve Intensiva (Obi), con 37 posti letto in totale, 9 in più rispetto ad oggi. "Il momento attuale ci impone una riorganizzazione – annuncia il dg Antonio Barretta -. Al Pronto Soccorso i numeri sono tornati ai livelli del 2019, con picchi di 200 accessi giornalieri, quindi, siamo convinti che la riorganizzazione possa contribuire a rendere minori le attese per i pazienti". Il nuovo piano Covid prevede, in caso di ricoveri crescenti, l’impiego progressivo per la degenza di 15 posti letto al -2 del lotto Dea, 20 posti letto al lotto 3 piano 6, 10 posti letto in Malattie infettive, ulteriori 7 posti letto al lotto 3 piano 6. A questi 52 posti letto Covid ne possono essere aggiunti altri 37 al lotto Dea piano -1, con un nuovo eventuale spostamento dell’Osservazione breve intensiva, per un totale di 89 posti letto dedicati al Covid.

Il piano -3 del lotto Dea non sarà invece più dedicato ai ricoveri Covid poiché da giugno interessato da lavori per realizzare 18 posti di terapia intensiva e 8 di subintensiva. La riorganizzazione è l’occasione anche per formalizzare il modello a ‘fisarmonica’ per la chirurgia programmata, in base all’andamento dei ricoveri Covid. "Con la speranza che i ricoveri Covid proseguano in un trend di diminuzione – aggiunge Barretta - abbiamo comunque predisposto un’organizzazione che prevede vari step per i posti letto dedicati ai ricoveri Covid, e di conseguenza la chirurgia programmata avrà disponibilità in base al personale impegnato in area Covid e ai posti letto occupati. Essendo una buona parte dei ricoverati in area Covid positivi al tampone ma asintomatici o paucisintomatici e quindi in ospedale per altri problemi, dopo le consulenze degli specialisti, se necessario, saranno gli stessi professionisti dei vari reparti a prestare cura e assistenza ai pazienti in questione direttamente in area Covid, non andando quindi a modificare l’organizzazione dell’ospedale, senza creare bolle Covid nei reparti di degenza ordinari".

p.t.