ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Ricchezza enoturismo: "Aumentare i servizi puntando sull’alleanza imprese-istituzioni"

Convegno promosso da Fondazione Enoteca Italiana e Federalberghi. Lezzi: "Uno straniero su tre vuole visitare una cantina, aumenteranno". D’Aquanno domani accoglie il sottosegretario La Pietra in Fortezza.

Convegno promosso da Fondazione Enoteca Italiana e Federalberghi. Lezzi: "Uno straniero su tre vuole visitare una cantina, aumenteranno". D’Aquanno domani accoglie il sottosegretario La Pietra in Fortezza.

Convegno promosso da Fondazione Enoteca Italiana e Federalberghi. Lezzi: "Uno straniero su tre vuole visitare una cantina, aumenteranno". D’Aquanno domani accoglie il sottosegretario La Pietra in Fortezza.

Un export che si aggira intorno ai 450 milioni di euro all’anno anche se all’orizzonte c’è il timore dei dazi Usa, una carrellata senza eguali di Docg e Doc (rispettivamente 5 e 14), un ventaglio ampio e diffuso in tutta la provincia di offerta agrituristica, con circa 1300 strutture sulle 5600 della Toscana, ai vertici assoluti nazionali con San Gimignano e Montalcino a guidare la classifica. Numeri che da soli sono le fondamenta per certificare la solida offerta economica garantita da un settore simbolo del nostro territorio, ma su cui si può ancora lavorare molto. Di prospettive, idee e spunti si è parlato ieri al convegno “L’impatto dell’enoturismo su imprese e territorio: la Toscana“, promosso da Federalberghi Confcommercio Siena e Fondazione Enoteca Italiana Siena. Quest’ultima, peraltro, prosegue nel suo intenso programma di iniziative e sviluppo di relazioni in attesa di poter ripartire con la propria attività: proprio domani domani, in Fortezza, è atteso il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra, per un sopralluogo negli storici locali dove rinascerà il marchio Enoteca Italiana, completamente rinnovato dalla cordata guidata da Elena D’Aquanno.

"È un tema molto sentito, quello dell’enoturismo, e lo affronteremo in un ciclo di conferenze, il prossimo in Piemonte", afferma D’Aquanno, convinta che tra le prime missioni da perseguire per riaffermare il marchio ci sia quello di una sua diffusione in tutta Italia.

Quali sono le prospettive dell’enoturismo? Rossella Lezzi, presidente di Federalberghi, parte da un numero: "Già adesso un ospite su tre chiede di visitare le cantine delle nostre aziende, note in tutto il mondo. E questa percentuale è destinata a salire sempre di più". Cosa serve allora? Non solo preparare le strutture e il personale a rispondere a questa richiesta, ma anche un’alleanza più ampia: "Operatori e istituzioni – afferma Lezzi – devono avere la capacità di fornire servizi efficienti e rapidi, per reggere il passo di fronte a competitor sempre più aggressivi. Puntando sulla nostra unicità e specificità".

Un tema su cui insiste anche Paolo Corbini, direttore generale dell’Associazione Città del Vino. "Una parte consistente della nostra economia agricola – afferma – può essere ulteriore fonte di reddito, in quanto simbolo di corretta gestione e salvaguardia del territorio. Questo significa andare oltre al concetto di agriturismo, che ha la sua specificità, per diventare un manifesto della qualità della vita delle nostre terre". Un percorso virtuoso, insomma, capace di generare ricchezza e anche posti di lavoro, superando in partenza anche alcune criticità, come quelle emerse troppo spesso di recente dalle cronache, quando l’emersione di fenomeni di sfruttamento e caporalato ha testimoniato che su questo fronte c’è ancora molto da fare anche nelle nostre terre.

Tornando ai rapporti imprese-istituzioni, l’assessore comunale al turismo Vanna Giunti ha definito "fondamentale la sinergia per riuscire a creare prodotti turistici che valorizzino il territorio e creino sostenibilità economica e sociale. Vogliamo lasciare al turista che viene nei nostri luoghi sapore di autenticità".

E Livio Proietti, presidente di Ismea, ha sottolineato che "l’enoturismo è una leva importante, crea valore economico. La vera sfida è rendere l’enoturismo collante tra prodotti e territori, tra agricoltura e turismo, facendo da propulsore per lo sviluppo delle aree interne e contribuendo, con altrettanta determinazione, al successo del made in Italy".