Nel 2023, la fotografa Zanon ha realizzato un reportage sulla devastazione in Ucraina, caratterizzato da immagini di bare e di una popolazione annientata dai bombardamenti. In realtà , ciò che ha pubblicato sul suo profilo Facebook era solo frutto della sua immaginazione. Il processo utilizzato da Zanon si basa sull’elaborazione delle immagini con l’aiuto dell’IA. Descrivendo l’immagine che aveva in mente, l’algoritmo ha creato rapidamente una serie di opzioni visive tra cui scegliere. Ciò dimostra la capacità dell’intelligenza artificiale di fornire un’ampia varietà di immagini in un brevissimo lasso di tempo, consentendo agli utenti di scegliere l’immagine che magari più si avvicina alla loro visione interiore. Secondo Zanon le foto sono legate ai ricordi che le persone hanno, mentre le immagini generate dall’IA utilizzano un linguaggio visivo per creare contesti che non hanno alcun fondamento nella realtà. Ciò solleva importanti questioni filosofiche sul concetto di ciò che è reale e sulla differenza tra le immagini autentiche e quelle create artificialmente. La fotografa infatti sottolinea la necessità di sviluppare una consapevolezza critica di questo processo in modo da non essere manipolati o influenzati dalle immagini che ci circondano. Zanon evidenzia il pericolo di un uso improprio delle immagini generate dall’intelligenza artificiale rimarcando l’importanza di insegnare alle persone a interpretare le fotografie e comprendere le immagini in un contesto in continua evoluzione. Ciò richiede lo sviluppo di strumenti e competenze che consentano ai cittadini di riconoscere la differenza tra reale e artificiale.
CronacaReale o non reale? Questo è il dilemma