Radiologia interventistica. Imaging e chirurgia mini-invasiva

Alla scoperta dell’Unità ospedaliera che fonde competenze radiologiche avanzate e tecniche chirurgiche per trattamenti terapeutici di alta specializzazione su patologie complesse, anche in campo oncologico.

Radiologia interventistica. Imaging e chirurgia mini-invasiva

Radiologia interventistica. Imaging e chirurgia mini-invasiva

"La Radiologia Interventistica, nata a Siena nel 2011 in maniera strutturata, è un settore in continua evoluzione che si basa sulla fusione di competenze radiologiche avanzate e tecniche chirurgiche mini- invasive, consentendo ai medici di utilizzare le varie metodiche di imaging (come gli ultrasuoni, i raggi X, la TC, e soprattutto il moderno angiografo di recente installazione) per guidare procedure terapeutiche in tempo reale", spiega il dottor Carmelo Ricci, direttore della Radiologia Interventistica delle Scotte. "Numerosi sono i vantaggi per i pazienti - prosegue –: tempi di recupero più rapidi, minori rischi di complicanze e, in molti casi, la possibilità di evitare procedure chirurgiche più invasive".

Quali le terapie innovative?

"Grazie a collaborazioni multidisciplinari, si trova ad occuparsi di patologie di vario genere come ad esempio il trattamento della patologia aortica complessa, grazie ad una collaborazione strettissima con i chirurghi dell’aorta e col team anestesiologico. In campo oncologico, un altro esempio è rappresentato dal trattamento dei tumori in modo diretto e preciso, con tecniche come la chemioembolizzazione transarteriosa o le ablazioni con radiofrequenza o microonde che prevedono l’inserimento di un ago direttamente nel tumore, per generare calore e distruggere le cellule tumorali. Tutto ciò è reso possibile grazie all’elevata sinergia con i colleghi che seguono il paziente e con i quali costantemente ci riuniamo in seno ai Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), come infettivologi, gastroenterologi, oncologi, chirurghi, anestesisti. Sempre nel campo delle ablazioni percutanee utilizziamo poi insieme agli urologi la crioablazione, tecnica ancora più recente che utilizza il freddo estremo per distruggere le cellule tumorali. Inoltre ci sono soluzioni innovative che alleviano il dolore, migliorano le funzionalità e forniscono un supporto significativo ai pazienti e alle loro famiglie. Molti pazienti in cure palliative hanno difficoltà ad alimentarsi o idratarsi adeguatamente. In questo contesto è stato istituito nel nostro ospedale il cosiddetto Vascular Access Team (VAT-Team o PICC- Team) nel 2017 riconoscendo alla radiologia interventistica, ed in particolare allo staff infermieristico- tecnico, un ruolo preponderante nel posizionamento degli accessi venosi, circa 1.700 all’anno".

Quali sono i volumi di attività?

"I volumi di attività sono importanti, basti pensare che nel 2023 abbiamo avuto circa 4.500 accessi. Solo in emergenza/urgenza i pazienti trattati lo scorso anno sono stati 270, le procedure di diagnostica invasiva (biopsie) sono state 320, gli interventi sull’apparato urinario sono stati 740, le procedure aortiche complesse 60".

Quanto sono importanti il team multidisciplinare e le collaborazioni interne?

"Collaboriamo con tantissimi reparti. La collaborazione con il Pronto Soccorso e con la diagnostica in emergenza urgenza è fondamentale nei politraumi e nel trattamento delle cosiddette patologie ’tempo dipendenti’; solo nel 2023 abbiamo effettuato più di 110 procedure salvavita di embolizzazione arteriosa. D’altronde il PS rappresenta il nostro trait d’union con tutta l’area vasta dai cui vengono centralizzati nell’Aou Senese circa 70 pazienti ogni anno per procedure interventistiche. E con l’area vasta siamo in contatto diretto e immediato attraverso un sistema informatico di teleconsulto. Punto di forza è il ’team multi-professionale’ interno che ha permesso a infermieri, tecnici, medici una crescita comune fino al raggiungimento di una elevatissima expertise".