Qualivita fa breccia nel vocabolario Treccani

Inserito nella ’Bibbia’ della lingua italiana il neologismo ’Dop Economy’ lanciato dalla Fondazione nel 2018 per l’agroalimentare di qualità

Migration

di Cristina Belvedere

"Alla fine ci sono riuscito, il mio neologismo #DopEconomy è entrato nel Vocabolario Treccani ... Ormai è nella lingua italiana. Thanks Qualivita". E’ una vittoria culturale quella sancita via social da Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, che spiega: "Nuovo riconoscimento per il comparto enogastromico Dop e Igp del nostro Paese da parte dell’Istituto dell’ Enciclopedia Italiana, con l’inserimento della voce ‘Dop economy’ nel Vocabolario Treccani, icona della cultura nazionale. Il termine, introdotto per la prima volta nel 2018 da Fondazione Qualivita in occasione della presentazione annuale dei dati del comparto Dop e Igp, rappresenta il sistema economico del comparto agroalimentare e vitivinicolo a Indicazione Geografica, denotando un settore con un forte ruolo nello sviluppo dei distretti agroalimentari del Paese". Rosati sottolinea: "Fino a oggi per il comparto erano utilizzati termini come ’eccellenze’, ’prodotti tipici’ e ’prodotti locali’. Oggi finalmente è stata definita in modo chiaro e comprensibile una realtà con stato e caratteristiche proprie".

Il neologismo vuole infatti indicare che "non c’è solo il valore del prodotto in sè, ma anche una serie di ricadute sul turismo e le attività culturali del territorio di provenienza". In altre parole, spiega Rosati, "’Dop Economy’ rappresenta tutti gli aspetti economici e valoriali legati a una denominazione geografica". E ancora: "Il percorso per il riconoscimento di Dop e Igp è stato avviato negli anni Sessanta – continua il direttore di Qualivita –. In questi anni, grazie all’opera di divulgazione fatta in particolare dal settore della ristorazione, si è creata consapevolezza culturale nei consumatori. Oggi, e in particolare dopo 12 mesi di emergenza sanitaria, le persone hanno aumentato la loro attenzione nella scelta dei prodotti eno-gastronomici, cercando benessere, territorialità e precise caratteristiche nell’ottica della qualità".

’Dop economy’ è frutto della sintesi del lavoro coordinato di operatori, Consorzi di tutela, istituzioni e comunità locali; ha forte rilevanza in termini economici (16,9 miliardi di euro di valore alla produzione per un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare italiano, secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2020), ma anche nei processi di sviluppo territoriale in ambiti e settori connessi con l’agroalimentare di origine (turismo, ambiente, cultura, benessere, sociale)". Rosati non ha dubbi: "L’inserimento del termine ’Dop Economy’ nel Vocabolario della Treccani? Rappresenta senza dubbio il successo della leadership italiana nel mondo non solo dal punto di vista imprenditoriale, ma anche culturale".