Pronto soccorso, assedio per l’influenza e il Covid

Il direttore Bova: "Oltre 160 accessi al giorno, il 15% poi viene ricoverato. I sintomi dell’australiana sono gli stessi della pandemia. Mascherine alle Feste"

Migration

"Organizzazione mondiale della sanità e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie stimano quest’anno 7milioni di casi di influenza stagionale. Siamo già alla metà, dunque al plateau. Penso che passeremo le Feste di Natale con l’influenza", dice il dottor Giovanni Bova, direttore del Pronto Soccorso alle Scotte.

Quale è la situazione in ospedale?

"In questo momento in Pronto soccorso ci sono 64 pazienti, di cui 9 codici uno. Sopra i 6 ex codici rosso scatta il sovraffollamento: purtroppo da noi questa situazione è una costante, siamo ospedale di riferimento dell’area. Detto questo, dal 7 dicembre abbiamo avuto una media di 160 accessi al giorno, con picchi oltre 170. Il 15% di chi viene in pronto soccorso è ricoverato. Con l’influenza di questo momento aumenta la necessità di trattenere pazienti in osservazione".

L’influenza quanto incide?

"In Italia a novembre abbiamo già avuto 950mila ammalati. In controtendenza con gli ultimi due anni, segnati dal Covid e da bassa incidenza dell’influenza stagionale, legata alla riduzione dei sovraffollamentI e soprattutto all’uso delle mascherine, quest’anno l’incidenza è più alta: sono 16 casi ogni mille abitanti e 50 nella fascia pediatrica sotto 5 anni. In pronto soccorso arrivano diversi bambini e anziani con sintomatologia influenzale: su 37 pazienti in osservazione, una decina hanno sintomi compatibili con l’influenza".

Quali i sintomi e quando c’è ricorso all’ospedale?

"I sintomi sono febbre per 3-5 giorni, con punte di 39-40 gradi; sintomi da affaticamento respiratorio, dal mal di gola alla tosse al raffreddore; infine sintomi sistemici, ovvero dolori diffusi muscolari, astenia, cefalea. Le complicanze più gravi sono di ordine respiratorio, insufficienze respiratorie e riguardano soprattutto bambini sotto un anno e anziani con co-morbilità. Sono a rischio anche obesi e immunodepressi".

Poi c’è il Covid: solo domenica sono stati 7 gli ingressi.

"Si, sono tanti gli ingressi, per cui abbiamo dato il via a una nuova espansione dell’area dedicata, modulando gli spazi. Clinicamente è difficile distinguere il caso Covid da quello influenzale, i sintomi sono gli stessi. Il tutto fa sì che questo periodo dell’anno sia critico: i virus sono entrambi in circolazione e possono essere associati".

Ospedale sotto pressione?

"Il sovraffollamento del momento si sovrappone al problema storico, che ci ha visto già in estate mettere in essere provvedimenti: dall’ampliamento dei posti letto ai rapporti di collaborazione con il territorio e il volontariato per il trasporto. Per quanto riguarda l’influenza direi che fino a 5 giorni di sintomi siamo di fronte ad un evento naturale, per il quale possiamo rivolgerci al medico curante risparmiando il Pronto soccorso. E durante le Feste non vedrei male l’uso della mascherina in un locale affollato come su un mezzo di trasporto o in presenza di qualche sintomo; infine preveniamo il rischio con la vaccinazione".

Paola Tomassoni