Privatizzare Mps, azioni in vendita Le mosse del Governo sui mercati

Il ministro Giorgetti: "Potremo disinvestire in società non strategiche". La prima tranche sarà decisiva

Privatizzare Mps, azioni in vendita  Le mosse del Governo sui mercati

Privatizzare Mps, azioni in vendita Le mosse del Governo sui mercati

Il conto alla rovescia è partito, dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha avviato la campagna delle privatizzazioni. Da una parte la seminazionalizzazione di Tim, dall’altra le dismissioni, ma da fare con prudenza. I confini tracciati da Giorgetti sulle vendite di asset statali, parlano chiaramente di piccole quote di minoranza. "Stiamo parlando di uno Stato che entra in una partecipazione strategica come Tim, e che potrebbe ritenere opportuno disinvestire in altre realtà", le parole del ministro al termine del Consiglio.

Nessuna intenzione di lasciare il controllo pubblico nelle società strategiche, solo cessioni di pacchetti per far cassa e generare qualche plusvalenza. Lasciando perdere le partite complicate come quella sui porti, il dossier Monte dei Paschi è paradossalmente il più semplice da affrontare in questa fase. Ci sono le indicazioni della Commissione Europea, la quota del 64,2% del capitale di Banca Mps da cedere entro l’approvazione del bilancio 2024. Ci sono le strategie governative sia dell’esecutivo Draghi che della premier Giorgia Meloni, che indicano all’orizzonte una privatizzazione ordinata del Monte dei Paschi di Stato. E c’è lo stato di salute di una banca, dopo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, l’esodo incentivato di 4.125 dipendenti e un bilancio semestrale con utili sopra i 600 milioni di euro e un rapporto costiricavi sotto il 50%, che non è stato così florido da un decennio.

Se non ci fosse stato l’autogol ministeriale della tassa sui superprofitti delle banche, con l’improvvido annuncio che ha paralizzato il volo dei titoli bancari in Borsa e fermato l’azione Mps che volava verso quota 3 euro, ci sarebbe stato anche il plus di una vendita a prezzi più vantaggiosi. E invece il Governo si è fatto del male da solo con quegli annunci in libertà. Il titolo Banca Mps è tornato sull’altalena, ieri ha chiuso a + 1,94%, a 2,629 euro, con una capitalizzazione di 3 miliardi e 311 milioni di euro. Non sono i 2,8 euro, la quotazione raggiunta quando Axa decise di vendere il suo pacchetto di azioni, vicino all’8%, comprato in sede di aumento di capitale, a 2 euro. Ma è pur sempre un valore che genera plusvalenze, anche se la vendita di pacchetti di minoranza dovrebbe avvenire a sconto, come hanno consigliato le banche d’affari che sussurranno alle orecchie del ministero dell’Economia.

Vendere il 5 o il 10% di Banca Mps è la prima mossa di un gioco che dovrà essere gestito bene dal Governo. Il pacchetto non può essere gettato a caso in Piazza Affari. In base a chi comprerà quelle azioni, fondi e investitori istituzionali in primis, si saprà quale sarà la strategia per la cessione del pacchetto di maggioranza. Da Milano arrivano indiscrezioni su un possibile ammorbidimento di Banco Bpm verso Siena. Anche perché Castagna e Tononi non sembrano avere altre chances per non rischiare di finire nella rete UniCredit.

In attesa che il risiko si rimetta in moto, Banca Mps ha concluso il collocamento di un’emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred con scadenza 4 anni (rimborsabile anticipatamente dopo 3 anni), destinata a investitori istituzionali, per un ammontare di 500 milioni di euro, in linea con gli obiettivi del piano del capitale 2023. L’operazione ha raccolto ordini superiori a 700 milioni di euro da parte di oltre 90 investitori sia italiani che internazionali, a conferma dell’apprezzamento del mercato pochi mesi dopo la prima emissione di febbraio. Grazie alla forte domanda, Mps ha fissato la cedola a un livello finale pari al 6,75%, con un taglio di 12,5 punti base rispetto all’indicazione iniziale. Il bond è stato collocato a diverse tipologie di investitori istituzionali, quali Fund Manager, Banche e Private Bank, con la seguente ripartizione geografica: Italia (58%), Regno Unito (28%) e altri Paesi (14%).

Pino Di Blasio