"Porto in Australia il gotico senese"

Laurea honoris causa per Chiara Perinetti Casoni all’Università di Sidney

Chiara Perinetti Casoni mentre lavora al trittico

Chiara Perinetti Casoni mentre lavora al trittico

Siena, 19 maggio 2019 - «Sono felice di portare il Gotico ed il Rinascimento senese dall’altra parte del mondo», confessa Chiara Perinetti Casoni. Artista all’antica, è proprio il caso di dirlo. Perché nella sua bottega in via Stalloreggi prendono vita, grazie alla tecnica usata dai grandi maestri senesi del XIV e XV secolo, tempera al tuorlo d’uovo e doratura con foglia d’oro 24 carati, opere che sono un omaggio alla tradizione di cui la città custodisce i capolavori. Un amore forte e scritto nel dna per questa pittura, quello di Perinetti Casoni. Grazie al quale riceverà una laurea honoris causa proprio dall’altra parte del mondo, a Sidney in Australia, dall’Università cattolica. «Ho realizzato per essa un trittico La Madre della Divina Sapienza, S. Giuseppe e Santa Mary della Croce Mackillop che è stato apprezzato in maniera eccezionale. Si tratta della prima icona che esiste al mondo della santa australiana. L’ho consegnato ad inizio 2019, dopo due anni di lavoro. E adesso ha scritto il rettore per comunicarmi del riconoscimento, la laurea, per il lavoro molto singolare e prezioso svolto. La cerimonia sarà il 13 giugno a Sidney», svela l’artista.

Nessuno è profeta in patria?

«Mai cercato onorificenze, né fatto mostre in giro. Ho sempre studiato e lavorato nella mia bottega senese, in silenzio. Servono dedizione e approfondimento, altrimenti non si crea nulla».

Lei è arrivata a Siena da Milano che aveva 18 anni per approfondire l’arte senese. Adesso la ‘illustra’ nel mondo.

«Anni di ricerca per ritrovare ed imparare l’antica tecnica dei Maestri che nessuno più insegnava. L’ho riportata alla luce, ho aperto la bottega nel 1990, facendo anche corsi per tramandarla, senza alcun compenso ma solo per passione. E adesso è arrivata l’occasione, dopo studi certosini, di realizzare una grande opera.Un trittico ligneo che misura 140 centimetri per 187 in pioppo con elementi intagliati a mano, interamente dorato, dipinto a tempera al tuorlo d’uovo. Ho seguito ogni passaggio. E sto già preparando un polittico per la chiesa del seminario di Charlotte, in North Carolina, negli Usa».

Chi sono oggi i committenti di opere come queste?

«Quelli italiani sono finiti da anni, così gli europei perché la cultura si sta impoverendo. Personalmente lavoro per Stati Uniti e Australia».

Si definisce un’umilissima, anzi l’ultima allieva di Duccio di Buoninsegna.

«Ultima, ultima... Ho sempre guardato a lui che è stato un grande innovatore e ha dato l’impronta all’arte senese. Adoro inoltre dipingere il volto della Vergine, credo che sia la prova più alta».