REDAZIONE SIENA

Polveri sottili, monossido e smog L’aria di Siena passata ai raggi X

La relazione annuale di Arpat riferita al 2021 promuove la qualità di quella respirata nel nostro territorio. Ma restano le criticità sul diossido di azoto. Particolato e inquinamento invece sono scesi quasi a picco

Polveri sottili ampiamente sotto il livello di guardia e inferiori alla media regionale, particolato ultrasottile (Pm 2.5) in calo rispetto al 2020 e valori medi di monossido di carbonio nove volte sotto la media giornaliera toscana. Mentre a essere più elevati sono i dati relativi al biossido di azoto registrati in viale Bracci, seppur sotto i limiti di legge. È questo in sintesi il verdetto della relazione elaborata dall’Arpat sulla qualità dell’aria nel territorio di Siena così come immortalata dalle due centraline, quella di fondo di Poggibonsi e quella urbana di viale Bracci in città.

Quindi, che aria tira a Siena? Una fra le più pulite fra quelle registrate dalle centraline toscane: il report pubblicato in questi giorni, è relativo ai valori del 2021 e manda in soffitta un anno quasi da incorniciare. Ma le criticità ci sono. Una di queste è legata alla concentrazione di biossido di azoto, gas irritante per l’apparato respiratorio e per gli occhi. La sua origine è legata a un mix formato dal traffico delle auto, centrali termoelettriche, ma anche processi di combustione.

La media annuale registrata dalla centralina di Poggibonsi è stata di 13 microgrammi per metro cubo, che diventano 28 per quella senese di viale Bracci. Quest’ultimo dato spicca fra quelli registrati dalle 36 centraline toscane e si piazza al quarto posto dietro quella di viale Gramsci, sui viali di circonvallazione fiorentini (45), la centralina Carducci di Livorno (34) e quella Sonnino di Grosseto (30). Alcuni fra i punti più trafficati dalle auto in presenza di centraline. Il dato senese resta comunque sotto il limite annuale di legge di 40 microgrammi, oltre il quale la concentrazione è considerata dannosa per la salute, ma supera di 10 unità la media regionale formata da centrali di fondo (poste in luoghi lontani dal traffico) e centraline urbane (in snodi importanti della viabilità). Il dato, come la maggior parte di quelli toscani, resta lontani dai valori di riferimento molto più restrittivi, suggeriti dall’Oms che, come parametri, indica una media annua di 10microgrammi al metro cubo e una giornaliera di 25 microgrammi per metro cubo. Ma Siena può comunque brindare visto che la concentrazione di biossido si è ridotta progressivamente dal 2017. Quell’anno la soglia rossa fu superata con 42 microgrammi per metro cubo, poi la discesa ai 36 del 2018, ai 34 del 2019 fino ai 27 del 2020. I risultati sono migliori per quanto riguarda il Pm 10, polveri sottili che hanno dimensioni inferiori ai 10 micron, dimensioni che permettono di raggiungere trachea e bronchi e che, se in grande quantità, possono causare danni all’apparato respiratorio.

Su questo fronte gli sforamenti registrati oltre il limite di legge giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo e annuale (di 40) sono stati solo quattro per Siena i con una media annuale di 17 microgrammi. Quest’ultimo rappresenta un numero fra i più bassi della regione per quanto riguarda una centralina di traffico, contro i 50 ad esempio di Capannori (Lucca) o i 18 di Prato. Circa il 60% è costituito da Pm 2.5, particelle con un diametro ancora più inferiore e per questo in grado di insinuarsi ancora più a fondo fra gola, bronchi e polmoni. Ma anche su questo fronte il limite di 25 microgrammi annui per metro cubo è stato rispettato (con una media annuale di 11).

I limiti indicati dall’Oms e differenti da quelli previsti dalla legge italiana, però bacchettano tutta la Toscana. Per il Pm 10 ad esempio è stata indicata una media annua di concentrazione di 20 microgrammi per metro cubo. E confrontando i valori medi annuali in tutte le stazioni Arpat con questo valore guida, si nota che la situazione della qualità dell’aria in Toscana diventa peggiore: nelle 10 stazioni di traffico si registra una media superiore a 20 microgrammi nell’80% dei casi mentre nelle 24 stazioni di fondo la media è stata superiore nel 42% dei casi.

L’ultimo capitolo dove Siena brilla rispetto a tutta la Toscana è il monossido di carbonio. Qui la legge prevede una quantità massima, nell’arco di 8 ore di 10 microgrammi per metro cubo. A Siena ne sono stati registrati uno soltanto, valore più basso rispetto alle centraline di Firenze, Prato, Arezzo e Pisa.