
Dai celebri esempi di Francesco Crociani e della famiglia Bucelli, la storia di Montepulciano è costellata di atti di generosità...
Dai celebri esempi di Francesco Crociani e della famiglia Bucelli, la storia di Montepulciano è costellata di atti di generosità che hanno arricchito il patrimonio artistico pubblico. Crociani, nobiluomo, intellettuale, titolare di un’elevata dignità nella gerarchia ecclesiastica (fu Primicerio della Cattedrale), e, secondo alcuni studi, dotato di un ottimo ‘fiuto’ per il commercio d’arte, lasciò alla comunità, alla propria morte (1861), la sua collezione privata di ben 188 dipinti, intorno ai quali è nato il Museo Civico. Orazio Bucelli, alla metà del ‘700, decise di murare sulla facciata del palazzo di famiglia, in pieno centro, materiale archeologico etrusco, salvandolo dallo smembramento di una vasta collezione e mettendolo così a disposizione di chiunque lo voglia tuttora ammirare. I due esempi sono stati portati, rispettivamente, dal sindaco Michele Angiolini e dall’assessora alla cultura Lara Pieri, in occasione della presentazione di un nuovo gesto di mecenatismo, a favore del museo, da parte di una famiglia cittadina che ha scelto l’anonimato (al punto da esserlo anche negli atti del Comune). Si tratta, ha spiegato Patrizia La Porta, direttrice della struttura espositiva, del prestito di una ‘Madonna col Bambino, i Santi Sebastiano e Giovanni Evangelista e quattro angeli’, opera di Matteo di Giovanni, artista della metà del ‘400, nato a Sansepolcro, naturalizzato a Siena, allievo della scuola del Vecchietta.
"È una delle opere più belle dell’autore e un importante esempio di pittura rinascimentale, databile tra il 1488 e il 1490, momento clou per l’arte senese" ha detto La Porta, che ha illustrato il criterio della sistemazione tra le pregiate opere senesi e fiorentine dal Duecento al Cinquecento. Alla presentazione è intervenuto Massimo Boschi, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza, che, oltre ad elogiare il progetto complessivo di riorganizzazione degli spazi e dei contenuti del museo poliziano, ha detto che l’opera appena messa in mostra "è importantissima, sta nel catalogo principale nell’autore, ed è giunta praticamente integra ai giorni nostri, anche nella carpenteria". L’accordo tra la famiglia e il Comune prevede un deposito decennale al Museo Crociani.
Diego Mancuso