Cinghiate alla moglie: lasciata nuda fuori casa di notte

L’ex marito condannato a 7 anni per maltrattamenti e violenze

Una brutta storia di violenza ha portato alla condanna di un uomo (foto archivio)

Una brutta storia di violenza ha portato alla condanna di un uomo (foto archivio)

Siena, 25 maggio 2022 - La donna doveva essere sottomessa al marito. Guai se parlava, era tenuta a fare solo quello che diceva l’uomo. "Le aveva negato anche di prendere l’anticoncezionale", ricorda il pubblico ministero Nicola Marini ricostruendo una brutta storia di sopraffazione e di violenza avvenuta nella nostra città. Lei l’ha denunciato, seguendo poi un percorso di protezione dopo i maltrattamenti in una struttura protetta. Ma c’erano i figli. Sono stati loro il collante che ha fatto riavvicinare la giovane coppia straniera, da tempo a Siena. Tanto che lei ha ritirato la querela, era solo parte offesa ieri nel processo. Hanno atteso insieme, fuori dall’aula al terzo piano, che il collegio presieduto da Roberto Carrelli Palombi decidesse sul loro futuro. Nessuno vedendoli avrebbe pensato che quegli episodi terribili, descritti poco prima dal pm, fossero davvero accaduti. L’accusa aveva chiesto la condanna a 7 anni, l’avvocato della difesa l’assoluzione con formula ampia perché si sarebbe trattato, tra l’altro, di una situazione "creata ad arte per sopperire a difficoltà economiche del momento". Il collegio ha sposato in pieno la tesi dell’accusa: 7 anni. Sicuramente verrà presentato ricorso in appello.

"Le violenze erano costanti, non saprei distinguerle’: le parole riferite quando era stata sentita", osserva il pm Marini. "L’aveva picchiata con la cintura. Una volta perse sangue da un orecchio, un’altra la lasciò fuori casa semi nuda da mezzanotte alle 5", prosegue. "Il vicino sentiva discutere, a volte la donna piangeva. Se bussava alla porta per dirgli di smettere appariva lui e diceva che era tutto a posto", riferisce ancora il pm.

"Sottomissione", la parola che nell’arringa appare più spesso. "Temevo che se avessi reagito sarebbe stato anche peggio’, così riferì la donna agli investigatori. "Rispetto a quanto detto alla questura e qui in tribunale ci sono casomai aggiunte - rivendica Marini – ma nulla che generi dubbi anche se si sono riappacificati e stanno insieme". Le avrebbe negato anche i soldi per la spesa, il marito si era poi fatto consegnare la buonuscita che aveva ricevuto.

L’imputato, che per mantenersi ha accettato di fare vari lavoretti che tuttavia non riuscivano a mantenere la famiglia, in realtà aveva un sogno nel cassetto. Fare fortuna come calciatore, nel suo paese di origine infatti giocava. "Un mostro, l’ha descritto il pubblico ministero", esordisce il difensore ricostruendo la storia di questa coppia. "Non ci sono prove di lesioni e maltrattamenti", sottolinea evidenziando la remissione di querela e il "percorso genitoriale che stanno facendo". Lui ascolta serio, sul banco degli imputati. Lei che è seduta accanto all’avvocato Claudia Bini (si era rivolta inizialmente a ’Donna Chiama Donna’), non perde battuta mentre va in onda il film della sua vita. Appena il collegio si ritira escono insieme. Parlano brevemente, poi si mettono a sedere attendendo insieme la sentenza. Sette anni per violenza e maltrattamenti.