Palio. Sicurezza, il questore: "Ho potenziato il servizio dentro la Piazza"

Intervista al nuovo questore Costantino Capuano. "La Piazza è il terminale dei controlli"

Il questore Capuano

Il questore Capuano

Siena, 14 agosto 2018 - «Non è il mio primo  approccio al Palio. Diversi anni fa sono venuto un paio di volte come rinforzo mobile. Certo, è tutta un’altra cosa essere chiamato a gestire in prima persona il piano per la sicurezza della Festa». Il nuovo questore, Costantino Capuano ha una visione pragmatica dell’ordine pubblico nel periodo più particolare per Siena. Essendo arrivato da 10 giorni, ha replicato le ordinanze del suo predecessore, senza modificarle.

«Entro in punta di piedi nei dispositivi, ma sono esperienze sedimentate negli anni. Sono convinto che l’organizzazione attuale resti la migliore possibile con le risorse date. Anche se nel corso dell’anno vorrei approfondire qualche aspetto della sicurezza».

Ha in mente cosa migliorare?

«Vorrei ascoltare e condividere le decisioni. Penso che l’errore da evitare con il Palio sia quello di considerare che ci siano dei protagonisti e degli spettatori. In realtà anche chi è nella ‘Conchiglia’ è protagonista, tutti sono attori. Ritengo questa la chiave di lettura più importante».

Lei crede in una gestione della sicurezza condivisa?

«A Siena la gestione dell’ordine pubblico è condizionata dai precedenti di secoli. Ma la città non è un’enclave, tutto quello che accade nel mondo va tenuto presente quando si organizza il servizio. L’ordine pubblico di oggi non è quello di 10 anni fa».

Si riferisce al terrorismo o ad altri pericoli?

«Non solo a minacce esterne, ma anche ai rischi connessi al fatto di avere tantissime persone concentrate in un unico luogo».

La Piazza è il terminale delle azioni di controllo?

«Il piano ruota su attività concentriche, con controlli stringenti anche all’ingresso della città, in modo da generare in piazza condizioni di sicurezza più alte. Noi dobbiamo essere convinti di aver fatto tutto il possibile per evitare problemi. Ma ci sono stati eventi, come quelli di Piazza San Carlo a Torino, che hanno evidenziato sottovalutazioni di certi aspetti».

Per questo ha chiesto la collaborazione delle Contrade?

«Ho insistito con i priori, ribadendo che la tradizione è sovrana, ma non può mettere a rischio la sicurezza. Il Palio ha cambiato le regole sui cavalli negli anni. Può anche limare qualche dettaglio per non violare le leggi».

Di quanti uomini potrà disporre in questi giorni?

«L’onere della gestione tecnica spetta alla questura. Moduleremo i servizi in base alle esigenze, supereremo le 500 unità, comprese le attività concentriche. La centrale operativa unica ha la funzione di gestire immediatamente le notizie da tutte le componenti e intervenire velocemente».

Cosa ha cambiato del piano?

«Ho potenziato il servizio dentro la Piazza, dove c’è maggiore concentrazione di persone. Ci saranno anche con agenti in borghese per tutelare l’immagine del Palio e salvaguardare i turisti dai borseggi. Siena non ha emergenze è un territorio sano. La priorità è mantenere gli attuali standard».