Per 4.125 dipendenti 30 anni sull’ottovolante Il posto al Monte tra euforie e depressioni

Ieri il primo giorno per la banca con un organico sopra i 17mila dipendenti. Il messaggio dell’ad Lovaglio ai prepensionati "La Banca si fonda su un forte senso di appartenenza e di orgoglio. Ora inizia un nuovo capitolo". La nota di Pietraserena

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Poco prima delle 11, ieri mattina, il titolo Banca Mps a Piazza Affari ha superato la fatidica quota di 2 euro. Ha registrato un massimo di 2,01, con un balzo del 6,9% rispetto al giorno precedente, per poi ripiegare nel pomeriggio e chiudere la seduta con un + 0,33% a 1,89 euro. L’euforia sul mercato per i 4.125 esodi di dipendenti e il risparmio annuale di oltre 300 milioni di euro a partire dal 2023, si è evaporata in una giornata lievemente positiva in Borsa, senza particolari scossoni, a parte quello iniziale del Monte dei Paschi.

L’amministratore delegato Luigi Lovaglio sceglie La Nazione per inviare un saluto cordiale agli ormai ex dipendenti montepaschini. "Un ringraziamento particolare alle colleghe e ai colleghi che ieri ci hanno salutato dopo aver lavorato per tanti anni con dedizione e impegno mettendo sempre al primo posto l’interesse dei Clienti. Mps si fonda su un forte senso di appartenenza e un profondo senso di orgoglio. Oggi tra le colleghe e i colleghi impegnati nell’avvio della nuova organizzazione territoriale, si respira la fiducia e la determinazione di voler scrivere un nuovo capitolo della storia della banca più antica del mondo, che si conferma un’importante risorsa per il sistema Paese".

Ma è difficile raccontare una giornata ’storica’ solo per i numeri dell’esodo volontario, e per il fatto che si tratta della più grande ristrutturazione del personale concordata con i sindacati e con i dipendenti. Una fuga di massa indolore. Con oltre 1.150 dipendenti in Toscana del gruppo Mps, di cui 350 nella direzione generale di Siena e nelle filiali della città e della provincia. A voler dare un volto ai 4.125 prepensionati, puntando a riassumere con una storia 30 e più anni di lavoro in banca, vissuti sull’ottovolante, divisibili in tre tronconi radicalmente diversi anche come stato d’animo allo sportello, si potrebbe solo scegliere quello di Sallustio Bandini, corrucciato in piazza Salimbeni. Dopo aver scoperto che il bozzetto originale di Tito Sarrocchi preveva un volto più sorridente dell’economista dell’Accademia dei Fisiocritici.

Le tre fasi vissute dai 4.125 montepaschini che hanno lasciato il lavoro sono riassumibili nella serenità del decennio d’esordio, quando il Monte era una banca di diritto pubblico, una ricca cassaforte di provincia, lontana dalla grande finanza, placida e grassa perché assicurava futuro a generazioni di senesi; l’euforia del dopo trasformazione in spa e quotazione in Borsa, quando tutti i dipendenti erano azionisti e si sentivano ricchi con le stock option e con le azioni arrivate a quota 5,20 euro e felici perché Siena e Mens Sana giocavano e vincevano con le grandi di calcio e basket; la depressione del post Antonveneta, con le inchieste, i 30 miliardi dilapidati in aumenti di capitale, le azioni che, dopo tutti gli accorpamenti e gli aumenti, valgono diecimila volte meno il valore iniziale. I dipendenti che hanno scelto di andare via dal Monte dei Paschi, in molti casi con 7 anni di anticipo, scommettono su una vita meno ansiogena anche se con un reddito inferiore.

"In uno dei giorni più significativi per la Città si consuma l’ennesimo sconvolgimento ai danni del ’babbo Monte’, la Banca della Città che è stata la più solida e liquida in Europa". E’ l’incipit della nota dell’Associazione Pietraserena, che parla di "un’altra a conseguenza della scellerata operazione Antonveneta e di tutti gli artifici messi in atto per tentare di mettere toppe ai disastri perpetrati. L’esodo biblico di ben 4.125 dipendenti (15 del totale) tra i quali tanti senesi e toscani, con ulteriori mortificazioni sia sul piano professionale che economico - scrive l’Associaziome - avviene ancora una volta nel silenzio assordante, e per noi sorprendente, della maggior parte dei cittadini di Siena.

Come se anche questo fosse un passaggio insignificante".

Lamentandosi per le troppe omertà che hanno coperto e coprono gli errori del passato, l’Associazione conclude: "Guardando come sempre all’interesse della Banca e del territorio, non possiamo che augurarci che l’azione intrapresa dall’attuale consiglio d’amministrazione di MPS possa portare ai risultati annunciati".

P.D.B.