REDAZIONE SIENA

Pazzo di gelosia: chiude la ex nuda in casa

Arrestato per maltrattamenti e lesioni un 47enne che ha seguito la donna persino quando è andata in questura per denunciarlo

Non gli è bastato seguirla mentre andava a lavoro. Chiuderla in casa per paura che incontrasse altri uomini, anche semplicemente amici. Lasciandola nuda, così era sicuro che non osasse varcare la porta dell’abitazione per la vergogna. Quando la donna, 54 anni, esausta di mesi di tormento psicologico e di violenze, qualche giorno fa è corsa in questura per vuotare il sacco, il 47enne rumeno ha superato il limite. L’ha seguita fino agli uffici della polizia in via del Castoro. Sì, spudoratamente. Non intendeva rassegnarsi. Peccato che due agenti liberi dal servizio abbiano notato quell’uomo dal comportamento sospetto. E l’hanno identificato. Allora lui ha peggiorato la posizione sostenendo di abitare in una via vicina, fornendo un numero civico risultato poi inesistente. Così è stato portato in questura. Troppe cose non quadravano. Il rumeno si è inguaiato ulteriormente perché, incurante di trovarsi di fronte agli uomini della squadra mobile, coordinati dal vice questore aggiunto Riccardo Signorelli, mentre veniva redatto il verbale ha pensato bene di mandare alla ex messaggi vocali e anche di testo, confermando il comportamento vessatorio che la donna aveva finalmente denunciato. E’ stata la prova regina dell’atteggiamento persecutorio dell’uomo, che ha poi indotto il gip di Siena ad emettere venerdì un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della procura, che è stata eseguita immediatamente dalla Mobile. Il rumeno, abitava a Siena e ora si trova a Santo Spirito, è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della 54enne sua connazionale.

"L’ex l’aveva tenuta per mesi sotto scacco, mettendole le mani addosso, minacciandola di morte e usandole violenza", tratteggia il contesto la questura che con l’attività investigativa aveva rafforzato il contenuto del suo racconto. Pensare che all’inizio credeva in quel rapporto nato nel 2021. Solo che dopo pochi mesi l’uomo aveva cambiato atteggiamento. Un Giano bifronte. Geloso e possessivo, preferiva tenerla chiusa a chiave in casa. Peggio che nel medioevo. E quando ce la faceva a sfuggire al controllo uscendo da sola come per miracolo se lo ritrovava alle calcagna. La seguiva a lavoro, in strada. Altrimenti scattavano una raffica di messaggi vocali e telefonate per sapere dove fosse e imporle di tornare a casa.

Un incubo. Al punto da farle compiere un passo importante: lasciare Siena per rifugiarsi fuori Toscana dove non avrebbe potuto trovarla. Lo sperava, ma non era stato così. Si era ingegnato e ricorrendo a vari numeri a cui la donna aveva risposto era riuscito a ricomporre i cocci. A farle credere che sarebbe cambiato tutto. Pregandola di tornare insieme, licenziandosi dal nuovo posto di lavoro per tornare da lui. Lo aveva fatto. Ci era cascata. E in tre balletti il 47enne era tornato aggressivo come prima. Anzi, peggio. Era seguita un’escalation di violenze , soprattutto dal giugno scorso. Ma lei aveva paura ad andare al pronto soccorso. Avrebbero fatto domande a cui non voleva rispondere. Quando la polizia le ha trovato un’abitazione protetta, solo allora ha deciso di farsi curare in ospedale. In casa dell’uomo aveva tutti i vestiti, i suoi due amati gatti e soprattutto i documenti per l’espatrio. Se cercava di riprendere le sue cose, l’uomo la chiudeva dentro lasciandola nuda. Troppo, anche se non aveva risorse per vivere e mantenersi. Così era andata in questura, dove lui l’aveva seguita finendo in carcere.

La.Valde.