Pazienti infettati a Oculistica, altre indagini

La direzione del Policlinico: "Necessarie ulteriori analisi di biologia molecolare per far luce sulle cause". Il farmaco ancora bloccato

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"Saranno necessarie ulteriori analisi di biologia molecolare, con metodiche ancora più sensibili, per far luce sulle cause che hanno determinato problematiche ad alcuni pazienti a cui era stato somministrato un medicinale intravitreale per la cura di alcune maculopatie" fa sapere l’Azienda ospedaliero universitaria Senese rimandando l’attesa spiegazione su quei sintomi accusati da otto dei 35 pazienti di Oculistica sottoposti al trattamento contro la maculopatia. L’episodio si era verificato al policlinico Le Scotte l’8 settembre ad alcuni pazienti, che avevano accusato dolori all’occhio qualche giorno dopo la somministrazione, ed erano poi stati subito presi in carico dai professionisti dell’Oculistica per le cure del caso. L’Aou Senese aveva immediatamente sospeso sia la somministrazione delle iniezioni intravitreali che l’invio del medicinale intravitreale biosimilare allestito nella farmacia ospedaliera all’Asl Toscana Centro (come previsto da un accordo tra le due aziende che consente anche un notevole risparmio economico) e aveva avviato un approfondimento interno per chiarire le cause della possibile infezione.

"In via precauzionale la somministrazione degli intravitreali è stata sospesa anche in questa settimana – prosegue la nota del Policlinico - e l’invio del medicinale all’Asl Toscana Centro riprenderà tra alcuni giorni, dopo gli esiti delle analisi microbiologiche effettuate con metodiche ancora più sensibili". I pazienti, precisa ancora l’Azienda ospedaliera, "sono seguiti scrupolosamente e il loro decorso ad oggi risulta regolare. L’Aou Senese è profondamente rammaricata per l’accaduto e il conseguente disagio creato ai pazienti e sta lavorando affinché queste problematiche non si ripetano".

E qui finiscono le certezze, perché non sappiamo ancora come l’infezione si sia manifestata, a cosa sia dovuta e come si sia diffusa, se in sala operatoria o in fase di preparazione, se il responsabile sia il medicinale o come sia stato somministrato. A tutti i quesiti deve ancora rispondere l’ospedale, cui giriamo le richieste di chiarimenti segnalate durante la procedura

Il farmaco da iniettare a Siena viene preparato in farmacia e in sala operatoria sarebbe cambiato solo l’ago, ma le siringhe non sono esternamente sterili. Così il rischio è alto, fanno notare alcuni professionisti, chiedendo all’azienda Le Scotte di verificare la procedura, sentendo il personale strutturato, o gli studenti in formazione che applicano il trattamento, su come avviene la somministrazione. Maculopatia è il termine medico che identifica una generica patologia della macula, ossia della porzione centrale della retina: quando insorge una maculopatia la visione centrale si deforma e le immagini appaiono distorte e annebbiate, mentre la visione laterale permane illesa. Per rallentarne il decorso della patologia o prevenirlo sono utilizzate terapie farmacologiche, come quella in questione.

Nella settimana dal 5 all’11 settembre a 35 pazienti è stato somministrato il farmaco biosimilare per il trattamento; gli 8 che l’avrebbero ricevuto tra l’8 e il 9 sono tornati al pronto soccorso, accusando forti dolori agli occhi. Sono stati operati immediatamente, sottoposti a un intervento di vitrectomia, per rimuovere il trattamento. Gli altri pazienti non hanno manifestato sintomi.

Paola Tomassoni