ANDREA TALANTI
Cronaca

Patronati, attenzione alta Richieste sotto controllo

Seggiani, Cgil: "Errore clamoroso". Giunti, Cisl: "Più domande in Valdelsa"

di Andrea Talanti

Non una bomba sociale, ma una situazione che richiede di mantenere alta la soglia dell’attenzione. È la fotografia di quanto sta avvenendo a Siena in seguito ai 160 messaggi di sospensione del reddito di cittadinanza inviati dall’Inps, recapitati a quei nuclei familiari che - salvo situazioni estremamente sensibili, che hanno visto la presa in carico dei servizi sociali - non contano componenti disabili, minori o over 65. E se 160 stop al reddito su 1802 percettori nel senese possono sembrare numeri tutto sommato bassi, le crescenti sacche di povertà presenti in città preoccupano e non poco sindacati e patronati. "Ovviamente da noi non assistiamo a quelle sacche di povertà estreme presenti nel meridione, ma anche a Siena la povertà sta prendendo sempre più piede – commenta Fabio Seggiani, segretario generale Cgil Siena –, basti pensare all’aumento nelle consumazioni dei pasti Caritas o agli sfratti esecutivi, con una sempre minore capacità di spesa per le famiglie. L’impoverimento è generale, non solo per i disoccupati ma anche tra chi un lavoro ce l’ha".

I segnali di ripresa economica, prosegue Seggiani "non sono significativi per le famiglie, l’inflazione reale non è calata, l’85 per cento dei contratti è di tipo precario, tutti elementi che rappresentano un morso al reddito. In questa situazione, introdurre una forma penalizzante del reddito di cittadinanza è un errore clamoroso, in quanto nel frattempo non sono stati attivati percorsi formativi che invece arriveranno solo in seguito allo stop per chi è occupabile".

Fa specie pensare come, da giugno a luglio di quest’anno, a Siena siano aumentate le famiglie percettrici. Poco prima dello stop, un trend inverso a quello del 2022. "L’anno scorso abbiamo visto 1300 domande, ovviamente riferendosi a quelle accettate – ha continuato Seggiani –, con l’affluenza calata del 60 per cento. Molti hanno rinunciato a venire da noi dopo i messaggi di Inps e l’informazione che è stata fatta, in questo momento non abbiamo richieste. Il problema esploderà a settembre, dopo lo stop di agosto (luglio è stato il settimo e quindi ultimo mese percepibile ndr), quando chi è in difficoltà si rivolgerà a noi e prenderà d’assalto i servizi sociali".

Importante quindi rimanere vigili sulla situazione, che al momento, fanno sapere da Cisl, rimane statica. "Noi abbiamo gestito le domande in concomitanza con il Caf – ha spiegato Marco Giunti, direttore patronato Inas –, parliamo di numeri esigui nel nostro caso, una decina. Siena in questo caso rappresenta una situazione anomala, seppur in positivo. Al momento nessuno si è rivolto a noi dopo aver appreso dello stop, la situazione è sicuramente più pesante in Val d’Elsa, dove gestiamo un numero maggiore di richieste. Fortunatamente non abbiamo avuto a che fare con casi sensibili in questi giorni, dopo le revoche dei mesi scorsi a opera della Guardia di Finanza a coloro che non avevano più diritto. Chiaramente, è necessario che tutto il sistema rimanga vigile".