Palio, il gip archivia Chiuso il caso Raol

Gli animalisti aveva fatto opposizione ma il giudice non l’ha ritenuta ammissibile. Nessun maltrattamento

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Caso Raol, il giudice ha scritto definitivamente la parola fine sulla vicenda del barbero della Giraffa morto alla clinica del Ceppo dopo l’infortunio in Piazza nel Palio straordinario del 20 ottobre 2018. Ha accolto infatti la richiesta di archiviazione del pm Niccolò Ludovici avanzata nel febbraio scorso al termine dell’inchiesta, rimasta contro ignoti, per uccisione e maltrattamento di animali. Una decisione comunicata il 5 ottobre scorso all’avvocato Michele Pezone di Roma che aveva presentato in realtà opposizione all’archiviazione per conto di Animalisti italiani, Oipa, Progetto Islander e Lndc Animal Protection. Il gip l’ha ritenuta inammissibile per cui non è stata fissata alcuna udienza per l’eventuale discussione. La vicenda Raol, dunque, va in archivio. "Avremmo ritenuto opportuno approfondire l’aspetto dei controlli antidoping. Restiamo con l’amaro in bocca per la decisione", commenta l’avvocato Pezone. Che aveva infatti chiesto al giudice, tra l’altro, un supplemento di indagini per verificare se la morte del barbero potesse essere stata causata dal presunto mancato rispetto dell’ordinanza ministeriale del 21 luglio 2011. Gli animalisti facevano riferimento anche alle criticità rilevate in una lettera del Ministero della salute in merito al regolamento antidoping a cui Siena, è noto, ha dato ampia risposta con il protocollo dei farmaci adottato nel 2019 che ha poi ricevuto l’apprezzamento dello stesso ministero.

L’inchiesta sulla morte del barbero non era scattata dietro input degli animalisti. La procura si era mossa subito dopo l’infortunio del cavallo, portato d’urgenza alla clinica del Ceppo. Due consulenti medico legali hanno supportato la decisione del pm, il sangue è stato analizzato all’UnireLab, i documenti dell’animale studiati per ricostruire l’attività svolta e gli accertamenti a cui era stato sottoposto. Si chiude così, con l’archiviazione, un caso diventato nazionale e che aveva visto Siena e la sua Festa attaccate in maniera violenta.

Laura Valdesi