Pakistani, arrivano i bagni Primi posti letto alla Caritas

Una decina di loro in questi giorni sarà ospitata nella sede di via Mascagni. Il Comune intanto affida il servizio delle due toilette per la tensostruttura

Migration

La prima tegola del tetto che offrirà rifugio ai cittadini pakistani arrivati a Siena è stata posata. Già in questi giorni una decina di loro, potrebbe trovare un rifugio nei locali Caritas di via Mascagni all’interno dei quali questa settimana saranno allestiti dei posti letto. Non una misura definitiva, ma un primo passo per sciogliere il nodo accoglienza che, in questi mesi, ha visto da una parte decine di cittadini pakistani in arrivo in città dalle rotte balcaniche in cerca di accoglienza e dall’altra le difficoltà nel poterli ospitare tutti, con Arcidiocesi, il suo braccio operativo Caritas, il Comune e la Prefettura mobilitati per trovare una soluzione. Sempre ieri dopo il protocollo stipulato tra Arcidiocesi, Comune, Società della Salute e Misericordia è stato mosso l’altro passo verso la tensostruttura che sorgerà sempre in via Mascagni e costituirà un tetto più solido per tutti.

Palazzo Pubblico infatti ha firmato un atto dirigenziale che affida alla ditta Kobak srl di Poggibonsi il servizio per le toilette della tensostruttura: due bagni chimici con impianti lavamani che saranno all’esterno del fabbricato la cui manutenzione e pulizia sarà giornaliera. L’affidamento diretto alla ditta, vista l’urgenza della misura, costerà 7.320 euro totali per due mesi. I preparativi lasciano immaginare che la struttura possa sorgere presto, ma una variabile c’è e non è di poco conto. Negli ultimi giorni sono arrivati in città un’altra trentina di cittadini pakistani che non avrebbero trovato accoglienza in altre Prefettura e che, così, hanno puntato Siena. Forse, proprio in virtù della speranza nella tensostruttura che, in realtà, dovrà fornire solo un supporto momentaneo per chi si trovava in città in attesa dello status di rifugiato. Se il fenomeno dovesse intensificarsi e i numeri salire ulteriormente non è da escludersi che qualcuno degli attori in campo possa fare marcia indietro sul fronte accoglienza, facendo tramontare il progetto. Ma questo per ora resta solo uno degli scenari possibili.

La massiccia presenza dei cittadini pakistani aveva fatto discutere a partire da maggio quando molti di loro sono stati costretti, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati alla Questura, a dormire nell’area giochi fuori San Marco, in piazzale Biringucci. Oggi dopo mesi, il primo passo concreto per dare loro accoglienza notturna e ridurre le frizioni con i cittadini preoccupati per l’occupazione in massa di aree di suolo pubblico. Agli inizi del mese, proprio la Caritas, grazie a una sinergia con l’Asl aveva ottenuto visite mediche a mensa per valutare le condizioni di salute di quelli più gravi.

cla.cap