REDAZIONE SIENA

Pace fatta sul prestito del 2011 Accordo tra Fondazione Mps e banche

A Palazzo Sansedoni vanno una trentina di milioni grazie alla transazione sull’aumento di capitale

Si è chiusa con una transazione la causa avviata nel 2014 dalla Fondazione Mps contro un pool di dodici banche in relazione al prestito da 600 milioni di euro erogato all’ente di Palazzo Sansedoni per agevolare la sottoscrivere dell’aumento di capitale varato dal Monte dei Paschi nel 2011. "Il 20 dicembre scorso, Fondazione Monte dei Paschi e il pool di banche hanno sottoscritto un accordo transattivo per il quale, nel mese di gennaio si è proceduto al pagamento della quota di competenza per un importo sensibilmente inferiore al petitum" si legge nella semestrale di Mediobanca.

La Fondazione Monte dei Paschi chiedeva 286 milioni di euro "a titolo di concorso per supposto danno causato nella stipula del Term Facility Agreement del 4 giugno 2011 e la conseguente violazione dello Statuto (limite del 20 per cento nel rapporto debito - patrimonio) della Fmps".

L’accordo transattivo è comprensivo anche delle ’conseguenze’ del prestito ‘Fresh’ e ha permesso di chiudere una partita legata al secondo (superiore ai 2 miliardi di euro) dei tanti aumenti di capitale fatti dal Monte dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta e legata all’applicazione del tasso di interesse sul prestito da seicento milioni delle dodici banche.

Il petitum di Fondazione Monte dei Paschi era pari a 286 milioni di euro, ma la cifra intascata da Palazzo Sansedoni grazie alla transizione potrebbe essere sensibilmente inferiore e aggirarsi intorno ai trenta milioni di euro.

Si tratta però di una stima non confermata da nessuna delle due parti che sono sottoposte al vincolo di riservatezza previsto dall’accordo.