
di Orlando Pacchiani
Rinnovamento completo ai vertici del consiglio di amministrazione della Fabbriceria del Duomo, l’Opera della Metropolitana. Sono cambiati tutti e sette i consiglieri di amministrazione, che vengono nominati dal ministro dell’Interno e dall’Ordinario diocesano, ma con una chiara indicazione che arriva dalla Curia senese. I nuovi membri dell’organismo sono Massimo Bianchi, docente al dipartimento di Scienze politiche internazionali, già vicesindaco e presidente Asp; l’avvocato Elisabetta Ganetti; l’avvocato Andrea Marani; Giovanni Minnucci, docente di storia del diritto al dipartimento di Scienze politiche internazionali, di cui è stato preside quando ancora esisteva la facoltà, prima di diventare pro rettore; il prefetto Anna Paola Porzio, già commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura; don Renato Rotellini moderatore di Curia e di fatto braccio destro dell’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice; l’architetto Mauro Severi.
Il consiglio di amministrazione resterà in carica tre anni e nella prima seduta in programma la prossima settimana verrà eletto il nuovo rettore. In base alle indiscrezioni, potrebbe essere il professor Minnucci la nuova guida dell’Opera.
Nel suo curriculum, oltre a una corposa attività scientifica e accademica, anche numerose collaborazioni con attività ed enti ecclesiastici: tra l’altro, è stato socio fondatore dell’Istituto storico diocesano di Siena nel 1992 e a lungo componente del consiglio direttivo. L’alternativa, considerando che il rettore salvo sorprese sarà comunque un senese, è quella di Massimo Bianchi, con una lunga esperienza nelle istituzioni cittadine, membro tra l’altro del consiglio pastorale diocesano.
Escono quindi di scena i sette componenti del vecchio consiglio di amministrazione: il rettore Guido Pratesi, il vice monsignor Giuseppe Acampa, Maurizio Di Stefano, monsignor Gaetano Rutilo, Claudio Calderai, Edoardo Milesi, Giuseppe Frangi. Nel futuro dell’istituzione millenaria, oltre alla gestione dello straordinario patrimonio articolato in particolare sul complesso monumentale del Duomo, il Museo dell’Opera e il Museo diocesano di arte sacra con l’oratorio di San Bernardino, anche le ricorrenti ipotesi di ampliamento degli spazi espositivi e il dialogo in qualche modo naturale con il Santa Maria della Scala. Tutti temi subito sul tavolo del nuovo consiglio di amministrazione.