Odissea di tre ore dopo la dialisi "Non c’erano volontari disponibili"

Un paziente bloccato dopo il trattamento . L’Asl lo riporta con un mezzo del pronto soccorso

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Una sanità che ancora deve aggiustare molte cose per evitare di lunghe attese per controlli e visite specialistiche. Ecco il racconto e lo sfogo a di un paziente dializzato, Livio Parigi di San Gimignano, rimasto in attesa tre ore prima di tornare a casa dopo quattro ore nel reparto dialisi a Campostaggia. "Sono stato ‘dimenticato’ con tre ore di attesa dalle 18 alle 21, prima di riportami a casa dalla dialisi. Se non era per il personale paramedico del reparto dopo varie telefonate al 118 chissà quanto dovevo aspettare ancora. Lo scriva per favore e faccia il mio nome". Si sfoga con un po’ di rabbia dentro Livio Parigi rimasto bloccato nel delicato, moderno e attrezzato reparto della Dialisi. Le quattro ore di trattamento sono programmate da Asl e 118 due giorni la settimana per la delicata patologia. Il trattamento prevede anche il trasporto, ma qualcosa stavolta è andato storto.

"Grazie all’intervento del personale paramedico del reparto che si è preoccupato di questa lunga attesa e sollecitato il 118 – si sfoga l’uomo – finalmente, mi hanno portato a casa alle 21". Dalla direzione della Asl venuti a conoscenza di questa vicenda hanno gentilmente risposto, e confermato, di cosa sia avvenuto quella sera.

"Il paziente – spiegano dall’azienda sanitaria – all’andata è stato accompagnato dalla Pubblica Assistenza di Radicondoli. Per il rientro al proprio domicilio nessuna associazione ha dato la disponibilità alla presa in carico. La centrale del 118 ha quindi impegnato eccezionalmente un proprio mezzo dedicato all’emergenza territoriale appena disponibile per consentire il rientro a domicilio alla persona dializzata". Adesso il signor Livio giura di incrociare le dita e affidarsi alla provvidenza per il prossimo viaggio.

Romano Francardelli