"Non guardiamo il virus come nel 2020 Ma proteggiamo fragili e anziani"

Dal biotecnopolo alle sfide del dopo-pandemia, Matteo Bassetti presenta il libro ’Il mondo è dei microbi’ "Dobbiamo imparare a convivere con il Covid. Io med-influencer? Orgoglioso di essere una guida"

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Una battaglia contro i nemici invisibili: è così che Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, descrive il grande compito dei ricercatori e medici italiani nell’epoca post-covid in occasione della presentazione del suo libro ‘Il mondo è dei microbi’ andata in scena ieri sera all’Accademia dei Fisiocritici. Uno dei tanti eventi che costelleranno il Festival della Salute, che fino a domenica porterà a Siena i grandi temi della sanità e della ricerca medica tra frontiere, sfide, numeri e soluzioni, e che ha visto a dialogo il primo med-influencer – come è stato definito nelle scorse ore, quando Bassetti ha appreso di essere diventato il medico italiano più seguito sui social – con Fabrizio Landi, Presidente di Toscana Life Sciences e Confindustria Siena, e Pino Di Blasio, capocronista de La Nazione di Siena. Perché i microbi sono "il migliore nemico degli uomini, capaci di uccidere più uomini di un kalashnikov", come suggerito da Di Blasio, ma anche preziosi aiutanti.

"Pensiamo al pane e alla pizza – ha commentato a margine Bassetti – che senza l’azione di questi panificatori invisibili non saremmo in grado di produrre". Un libro che non è solo Covid, ma germi, batteri, funghi, protozoi: una collection di sfide dell’avvenire e di studi del passato. Che viaggiano dal terrore di popoli sterminati dai germi, come nel capolavoro letterario ‘Armi, acciaio e malattie’ di Jared Diamond, fino alle previsioni futuristiche di H.G. Wells in ‘La Guerra dei mondi’, dove a fermare l’avanzata degli invasori alieni è un comune raffreddore. "Governare l’informazione scientifica – ha raccontato Bassetti - non drogarla, è un compito fondamentale di chi svolge questo mestiere nella contemporaneità. Il mondo degli ultimi 1000 anni è stato costruito proprio lottando contro i microbi, non solo durante le pandemie. Moltissimi personaggi della storia, come potrete leggere nel libro, hanno incontrato nel loro percorso le malattie infettive, ad esempio Napoleone. Noi stessi siamo pieni di batteri, commensali che fortunatamente ci sono: non sempre ci troviamo a convivere con batteri cattivi, anzi. Alcuni di questi sono fondamentali per la nostra vita, e se ci fosse più informazione a riguardo, assisteremmo a molti meno danni. Un assioma che vale anche per il Covid: ormai gli italiani hanno gli anticorpi tra vaccini e infezioni, non va visto con gli occhi del 2020, ma continuo a consigliare il richiamo ad anziani e fragili". Anche l’antibiotico-resistenza tra i temi forti della serata: un fenomeno in forte aumento, che rischia in futuro di fare più vittime del cancro e figlio di scelte anche imprenditoriali delle grandi aziende farmaceutiche. "Mi sono sempre speso su questo tema – ha continuato Bassetti - nel libro viene affrontato in tre diversi capitoli. Siamo anche nel bel mezzo della ‘Settimana europea per il Buon uso degli antibiotici’, e l’Italia spicca in negativo nella graduatoria dei morti per batteri resistenti, al primo posto con 11mila morti l’anno. Usiamo troppi antibiotici, è un problema che dobbiamo affrontare guardandoci negli occhi".

Non può mancare Siena tra gli argomenti affrontati, città da sempre all’avanguardia su temi come la lotta ai batteri e l’infettivologia, da Tls fino a Biotecnopolo e Hub antipandemico. "Siena è uno dei sette poli al mondo dove c’è cultura di sviluppo e produzione di vaccini – ha sottolineato Landi - con più di 3500 persone che lavorano in questo campo in città, da TLS a GSK, memoria di una tradizione lunga secoli e che passa dalla ricerca alle startup. Qui sono stati sviluppati i monoclonali, il vaccino per la meningite B, e le tempistiche si sono fortemente accorciate negli ultimi anni. Oggi non si può più aspettare quindici anni per sviluppare un vaccino, e Siena garantisce standard tali da farlo in molto meno tempo".

Andrea Talanti