PINO DI BLASIO
Cronaca

"Niente veti sugli atenei. Boicottaggio un assist alle scelte di Netanyahu. Il premier non è Israele"

Il rettore Di Pietra replica alle richieste degli studenti di chiudere rapporti "Abbiamo accordi con università palestinesi e israeliane, il Senato accademico ha già deciso. La Conferenza dei rettori ribadirà la scelta".

"Niente veti sugli atenei. Boicottaggio un assist  alle scelte di Netanyahu. Il premier non è Israele"

"Niente veti sugli atenei. Boicottaggio un assist alle scelte di Netanyahu. Il premier non è Israele"

Ha parlato per lunghi minuti con gli studenti del Comitato per la Palestina. Prima il rettore dell’Università, Roberto Di Pietra, ha dato a La Nazione le sue risposte sulla protesta degli studenti e sui rapporti tra l’ateneo e Israele. "Chiederò ai giornalisti di farmi da segretari - è l’incipit del rettore - perché ho scoperto da La Nazione che gli studenti mi avevano chiesto un incontro. Il portavoce del Comitato, da membro del Consiglio Studentesco, sa benissimo quali sono le procedure per parlare con il rettore. Mi hanno chiesto di incontrarmi, l’ho fatto".

Alla fine lei è rimasto della sua opinione: ascoltare tutti, ma decidono gli organi accademici.

"Le istituzioni funzionano così, non si prendono le decisioni con un megafono in assemblea. Il rettore non è il sovrano, più o meno illuminato, dell’Università. Le decisioni si prendono in Senato accademico".

Può dirci quanti accordi ha l’ateneo con università israeliane e palestinesi?

"Abbiamo accordi sia con Università palestinesi, una delle quali è Ramallah, e abbiamo accordi con 5 o 6 atenei israeliani".

E’ d’accordo sul fatto che le università siano la culla degli oppositori di Netanyahu?

"Israele non è il governo Netanyahu, così come l’Iran non è il regime degli ayatollah, né la Russia è tutta con Putin. Le università fanno ricerca e didattica, fanno scienza. Lo facciamo in Italia e lo fanno in tutti gli altri Paesi. Non capisco il senso delle richieste di interrompere i rapporti".

Domani la Conferenza dei Rettori parlerà anche di questo?

"Ragioniamo per assurdo: mettiamo che la Crui decida di approvare la linea del boicottaggio delle università israeliane. Non so se discuteremo di questo, presumo di sì e penso che gli 85 rettori e la presidente Iannantuoni ribadiscano la posizione già presa. Ma se interrompessimo i rapporti con gli atenei, prenderemmo una decisione contraria allo spirito delle Università. Che è favorire il dialogo, creare ponti".

In pratica, l’essenza della democrazia e del pensiero libero.

"Gli studenti hanno manifestato le loro opinioni, l’hanno fatto anche gli organi accademici. E il Senato ha deciso. E’ così che funziona la democrazia. Se chiedi la stessa cosa 50 volte, non è che bisogna darti ragione per forza".

Agli studenti bisogna riconoscere che rompono il silenzio sui massacri a Gaza.

"L’abbiamo riconosciuto più volte, nel nostro comunicato non giustifichiamo il massacro del popolo palestinese, come conseguenza dei crimini del 7 ottobre. E abbiamo chiesto il cessate il fuoco immediato. Il passaggio non condivisibile è il boicottaggio delle università israeliane. Che sarebbe un assist per le politiche repressive di Netanyahu".

Cosa pensa del mandato di cattura per il premier israeliano e i capi di Hamas?

"Il deferimento alla Corte di Giustizia riguarda le persone, non gli Stati. Milosevic è stato condannato per i crimini di guerra, non la Serbia. Così come non è Israele sotto accusa, ma un Governo responsabile di crimini".