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Nicchio, Losi priore. Il capitano Bruni fa il bis

"Gingillo? Spero di non averlo contro la mia Contrada", dice il condottiero paliesco. Che parla anche di Tittia e Scompiglio

di Laura Valdesi

SIENA

Il nuovo priore del Nicchio è Davide Losi, 40 anni, brillante avvocato che resterà in carica tre anni. Vicario generale Fabio Cosimi, vicari Riccardo Cini e Duccio Quercioli, confermato alla guida della società Marco Meini. Questo l’esito delle 808 schede valide. Che hanno confermato con l’86,6% dei consensi il capitano uscente Marco Bruni.

Buoni propositi per il prossimo triennio, Bruni?

"Si sente forte nei Pispini la grande attesa della vittoria del Palio. La Contrada non è mai stata abituata a digiuni così lunghi. L’unico obiettivo è il successo ma se ancora non è arrivato l’unica cosa da fare è continuare a lavorare per restare al centro delle dinamiche del Palio".

Che passano per Tittia in questa fase?

"Innegabile che sia il fantino numero uno. Da quando sono capitano i Palii corsi li ha vinti tutti lui. Importante essere vicino a Tittia, c’è chi ci riesce di più, chi di meno. Però lui monta in una sola Contrada e gioco forza si affacceranno anche altri fantini. Occorre pertanto guardarsi intorno per capire chi sono i professionisti più preparati e in forma, più portati alla Piazza che è una cosa diversa rispetto alle altre competizioni".

Che rapporti ci sono con Gingillo?

"Lo conosco da quando ero mangino e poi debuttò. Era da Trecciolino insieme a Giovanni. Ha vinto Palii strepitosi. Spero di non trovarmelo mai contro".

Gingillo come anche Scompiglio?

"Certo, ha tutto il mio rispetto. Un professionista vero che riceve l’attenzione di tantissime Contrade. Rispetto anche per altri che hanno vinto, come Carlo Sanna e Andrea Coghe".

Il Nicchio corre a luglio di diritto: che quadro c’è?

"Tutte Contrade sulla carte vicine al Palio di Tittia. E quattro da tirare su. Una Carriera da scrivere, non c’è neppure una coppia di rivali in Campo".

Veterinario di Contrada a supporto dell’Albo: che ne pensa Bruni?

"Le Contrade hanno la massima fiducia nella commissione veterinaria comunale, per cui non è che servono perché appunto manca la fiducia. Una cosa da valutare. Ringrazio l’amministrazione per l’opportunità".

Le punizioni introdotte per i cavalli nel Protocollo sono giuste?

"Il principio è corretto. Vero che il cavallo è del proprietario ma poiché il Comune lo visita, lo tiene sotto osservazione, appare buone regola che continui a fare il percorso. Se poi c’è un problema fisico-medico la salute dell’animale viene tutelata. Poiché ci sono anche tanti altri Palii a giro per l’Italia è un modo per essere certi che i mezzosangure arrivino in Piazza".

Cosa chiedi al neo priore del Nicchio?

"Prima di tutto di avere tanta, tanta fortuna. Ce n’è bisogno. E poi, ne sono certo perché lo conosco, di prendere un po’ la Contrada come una cosa serissima da seguire ma mettendoci anche ottimismo e un pizzico di leggerezza".

Mangini?

"Aspetto l’insediamento".

Marco Bruni, l’auspicio per il nuovo triennio.

"Che sia normale, anche per il Palio visto quello che abbiamo passato a seguito della pandemia. Tre anni nei quali lavorare e occuparsi di Palio in modo regolare".

Trecciolino sarà a cavallo a luglio?

"Gigi non demorde, lo conosco. Ha i cavalli e si allena. Ritagliarsi il ruolo di killer? Direi che arriverà all’appuntamento preparato, poi se c’è l’occasione monta. Mai sottovalutarlo".