Muore nel rogo dell'auto, mistero / FOTO

Dramma al polo universitario di San Miniato. Il morto è originario di Grosseto

Muore nell'auto in fiamme

Muore nell'auto in fiamme

Siena, 2 marzo 2017 - LE FIAMME. Un pugno di luce che si irradia dal parcheggio di fronte al polo universitario di San Miniato, in via Aldo Moro. Le famiglie sono a cena alle 20 appena passate. Le finestre dei laboratori degli istituti biologici chiuse. Nessuno vede quel bagliore. Poi il caso vuole che lì passi un vigile del fuoco senese in borghese. Subito nota l’incendio. Una macchina, nel punto più arretrato dalla strada, è avvolta dalle fiamme. Chiama subito i colleghi del comando provinciale che arrivano in via Aldo Moro e spengono il rogo.

QUI INIZIA il giallo. Nell’abitacolo c’è una persona. Ormai carbonizzata. Sembra il corpo di un uomo. Alle 23 passate di ieri si lavorava per ricostruire l’identità e, soprattutto, comprendere cosa è accaduto in quel parcheggio. Un mistero che solo oggi potrà forse essere risolto. Bisogna capire chi c’era in quella Citroen C3 che sembra appartenere ad una donna di Siena. Probabilmente la figlia della persona deceduta, un pensionato di 66 anni (sembra) molto conosciuto. Questo spiegherebbe il massimo riserbo degli inquirenti. S.F. le sue iniziali. E’ originario di Grosseto ma residente da tempo nella nostra città.

INDAGANO i vigili del fuoco ma è anche il primo caso per il nuovo capo della Squadra Mobile, il commissario capo Enzo Tarquini. Arrivato sul posto in un attimo, coordina le operazioni insieme ai pompieri cercando di capire se siamo davvero di fronte a qualcuno che ha deciso di farla finita. E’ vero infatti che il posteggio si trova a lato della strada e che l’area è illuminata ma non sono moltissimi quelli che transitano da lì dopo le 20. Inoltre la zona di sosta è separata dal palazzetto più a monte dagli alberi. Ipotesi, però. In attesa di trovare, nel caso, il motivo che ha spinto una persona a farla finita in un modo così atroce. A lasciarsi morire mangiato dal fuoco, senza muovere neppure un dito. Anomalo.

L’AUTO a colpo d’occhio sembra di colore bianco anche se la vernice della carrozzeria potrebbe essere stata divorata dalla violenza del fuoco. La targa sul retro irriconoscibile. I pompieri isolano la zona per cercare di non perdere alcuna traccia. Prendono le torce e salgono verso la collina. Cercano. Lo fanno anche sul marciapiede. Si concentrano soprattutto sul portabagagli della vettura. A lungo. Uno dei nodi da sciogliere è il punto di innesco. Si è cosparso di benzina e dato fuoco? Oppure c’è dell’altro? Una ridda di sfumature crescono con il passare delle ore mentre gli investigatori tengono le bocche cucite. Arrivano gli uomini della scientifica e inizia la ricerca delle tracce. Nulla viene trascurato. Arriva anche un uomo, forse un amico. O un parente. Parla a lungo con gli investigatori.

TRE volontari della Pubblica assistenza poco prima delle 23 iniziano le operazioni per la rimozione del cadavere dall’auto, completamente bruciato. Il pm Nicola Marini ha disposto che la salma resti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sarà sicuramente effettuata l’autopsia per vederci chiaro. Fino in fondo. Anche la Citroen è stata sequestrata.

Laura Valdesi

Cristina Belvedere